Probiotico: differenze tra le versioni
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Il documento FAO/OMS che fornisce questa definizione si riferisce a microrganismi non patogeni presenti negli alimenti o aggiunti ad essi, ed “esclude riferimenti ad agenti bioterapeutici e a microrganismi benefici non utilizzati in ambito alimentare”.<ref name="FAO/WHO"/> Questo distinguo, spesso non preso in considerazione, è di estrema importanza per quanto riguarda la sicurezza di utilizzo di batteri vitali.
I batteri lattici (LAB, ''Lactic Acid Bacteria''), per la maggior parte rappresentati dai [[Lactobacillus|lactobacilli]], e i bifidobatteri sono i più comuni tipi di microrganismi probiotici, anche alcuni lieviti e bacilli possono essere utili. I fermenti lattici vengono comunemente consumati insieme agli alimenti fermentati che li contengono - alimenti come lo [[yogurt]] o yogurt di soia con aggiunta specifica di colture batteriche vive e attive
Dal punto di vista etimologico, il termine “probiotico” deriva dall'unione della preposizione latina pro (“a favore di”) e dell'aggettivo greco βιωτικός (biotico), derivante a sua volta dal sostantivo βίος (bios, “vita”).<ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Hamilton-Miller | nome = Professor J. M. T. | coautori = G. R. Gibson, W. Bruck
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