Musica africana: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m apostrofo tipografico
Riga 29:
Conoscendo molto approfonditamente queste lingue, è possibile riconoscere dei testi anche nelle melodie degli strumenti ed è quest'effetto che ha dato fama al cosiddetto “[[tamburo parlante]]”. La musica africana è piena di ritmi.
 
== Africa precoloniale ==
<ref>Kofi Agawu, Effetti del colonialismo sulla musica africana, in: Enciclopedia della musica, V, L'Unità della musica, Torino 2005, pp. 5-31</ref>==
 
Sulla musica dell'Africa precoloniale disponiamo di scarse informazioni. Le più antiche consistono in reperti pittografici raffiguranti movenze di ballo e [[strumenti musicali]]. Nel [[1956]], a [[Tassili n'Ajjer]], venne scoperta una [[pittura rupestre]] - databile tra il [[6000 a.C.|6000]] e il [[4000 a.C.]]- raffigurante otto danzatori (cinque donne e tre uomini). Un altro dipinto rupestre mostra un musicista intento a suonare un'[[arpa]] a sei corde. La particolarità di questo documento è costituita dal fatto che, accanto al solista, è raffigurato un ascoltatore, probabilmente un personaggio d'alto rango; questo elemento contrasta con l'idea diffusa che la musica destinata all'ascolto piuttosto che alla danza non fosse diffusa in Africa.
Con l'espansione [[Arabi|araba]] nel [[Nordafrica]], tra il [[VII secolo|VII]] e il [[XII secolo|XII secolo d.C.]], la documentazione si arricchisce notevolmente, dandoci la possibilità di ricavare alcuni dati significativi: le fonti arabe parlano del talento degli africani per la musica e la poesia e della loro versatililtà nella danza. Un epigramma arabo afferma: "Se un Nero precipitasse dal cielo, di certo cadrebbe a ritmo".