Rondò: differenze tra le versioni

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Il '''rondò''' sarà poi ripreso in forma strumentale e verrà utilizzato, in particolare, nel [[XVIII secolo]] e nella prima metà del [[XIX secolo|XIX]]. Il più delle volte, il rondò venne utilizzato quale brano conclusivo di composizioni di varia natura (dalla sonata per strumento solista fino ai brani orchestrali sinfonici).
Sono stati, tuttavia, composti anche dei rondò autonomi, come ad esempio:
 
* [[Wolfgang Amadeus Mozart]], [[Rondò K 511|Rondò in La minore K 511]] per pianoforte,;
* Wolfgang Amadeus Mozart, Rondò in Re maggiore K 485 per pianoforte,:
* [[Felix Mendelssohn|Felix Mendelssohn-Bartholdy]], Rondò brillante in Mi bemolle maggiore per pianoforte ed orchestra op. 29.;
* I [[Focus (gruppo musicale)|Focus]] nel 1971 misero il rondò sotto una veste di [[rock progressivo]], nel pezzo Hocus Pocus.
 
Dal punto di vista formale il rondò presenta un episodio che viene mantenuto fisso, o soggetto a lievi modifiche, esposto nella tonalità di base. Ad esso si alternano altri episodi presentati in tonalità diverse e di carattere, in genere, differente da quello di base.
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il rondò-sonata ABACABA.
Quest'ultima forma viene così definita in quanto presenta i caratteri della [[forma sonata]]:
* la prima parte (ABA) coincide con l'esposizione, la quale, però, si conclude nella tonalità di tonica e non di [[dominante]],;
* la seconda parte (C) coincide con lo sviluppo,;
* l'ultima sezione (ABA) coincide con la ripresa.