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==la pellagra e una grande rottura di cazzo==
{{Infobox malattia
|Nome = Pellagra
|Immagine = Pellagra NIH.jpg
|Didascalia = Un uomo affetto da pellagra
}}
 
La '''pellagra''' è una malattia causata dalla carenza o dal mancato assorbimento di [[vitamina|vitamine]] del [[Vitamina B|gruppo B]], [[niacina]] ([[vitamina PP]]), o di [[triptofano]], [[amminoacido]] necessario per la sua sintesi. Questa vitamina è presente in genere nei prodotti freschi: latte, verdure, cereali. È una patologia frequente tra le popolazioni che facevano esclusivo uso della polenta di [[Sorghum vulgare|sorgo]] o di [[Zea mays|mais]] come loro alimento base.
 
Colpisce principalmente persone affette da un sistema alimentare fortemente squilibrato, fattori concorrenti sono stati [[disturbi gastrointestinali]] o [[alcolismo]] cronico, che pure interferiscono con l'assorbimento e l'assimilazione della vitamina. Anche il mais o il sorgo possiedono questa vitamina, in una forma che però non può essere assorbita dall'intestino di mammiferi non ruminanti, se non dopo un trattamento con [[base (chimica)|alcali]], ad esempio la [[Nixtamal|nixtamalizzazione]], impiegata nella preparazione del [[Pozol]] e della farina per le ''[[tortilla]]s''.
 
Sembra che sia stata inizialmente identificata in [[Spagna]] (dove prese il nome di ''mal de la rosa'') dal medico [[Gaspar Casal Julián]], nel [[1735]]. Era spesso scambiata per [[lebbra]]. Negli [[Stati Uniti d'America]] venne identificata con certezza a partire dal [[1907]], ma diversi dati suggeriscono che la malattia si era già manifestata negli [[anni 1820|anni venti]] del [[XIX secolo]].<ref>[http://history.nih.gov/exhibits/goldberger/docs/intro_2.htm L'operato del dottor Joseph Goldberger] nella lotta alla pellagra dal sito del [[National Institutes of Health]].</ref> Fra il [[XVIII secolo|XVIII]] ed il [[XIX secolo]] ha colpito duramente le popolazioni delle zone rurali del [[nord Italia]] e in particolare quelle più povere del [[Veneto]] orientale e del [[Friuli]].
 
== Storia ==
In Italia, la malattia fu estremamente diffusa fra il [[XVIII secolo|XVIII]] ed il [[XIX secolo]] ed esclusivamente nelle zone settentrionali, dove fu sconfitta solo nella seconda metà del XX secolo. Il termine ''pellagra'' apparve per la prima volta nel [[1771]], in un libro del medico [[Francesco Frapolli]], pubblicato a [[Milano]]. Il termine fu preso dal dialetto lombardo, per indicare la caratteristica pelle ruvida causata dalla malattia. Grande contributo alla conoscenza della pellagra lo dette, nel [[XVIII secolo]], il medico [[Gaetano Strambio]], autore di tre trattati sulla malattia; Strambio descrisse la sintomatologia della pellagra, ne escluse l'etiologia infettiva che tuttavia riteneva ereditaria.
 
Alla fine del XVIII secolo, era proprio l'Italia il paese più colpito, tanto che cominciarono gli interventi pubblici in merito al fenomeno: nel [[1776]] il governo della Repubblica di Venezia individuava la causa della pellagra che colpiva i propri contadini nei «sorghi turchi immaturi e guasti» ripescati dai terreni alluvionati. [[Giuseppe II d'Asburgo]] fondò a [[Legnano]], nel [[1784]],<ref>[http://www.uab.edu/reynolds/pellagra/history Pellagra]</ref> il primo ospedale per malati di pellagra, ma esso venne chiuso solo 12 anni dopo. Tra il [[1804]] e il [[1805]], il governo austriaco, che allora dominava quella parte d'Italia, condusse un'inchiesta sulla pellagra nelle province di [[Treviso]] e [[Padova]], concludendo che la malattia non era né contagiosa né ereditaria, ma dipendeva «dall'abuso dell'alimento vegetabile, in particolare del granturco».
 
È da sottolineare che i contadini della zona conducevano una dieta basata su due o tre chili di polenta al giorno, non avendo altre possibilità per nutrirsi. In seguito all'[[Unità d'Italia]], un'inchiesta promossa dalla Direzione di Agricoltura nel [[1878]] contò 97.855 casi di pellagra in 40 province dello Stato, con picchi nel [[Veneto]], in cui era malato il 30% dei contadini. Il governo decise quindi, nel [[1881]], di prendere i primi provvedimenti per contrastare la malattia, finanziando la costruzione di essiccatoi <ref> La correlazione tra l'acuirsi della diffusione della malattia e l'imperfetta essiccazione del granoturco era già nota all'epoca [http://sites.google.com/site/mantualex/home/pellagra_boje_emigrazione in particolare Lombroso]</ref> per la stagionatura artificiale del mais e di cucine che migliorassero l'alimentazione dei contadini.
 
Il medico Luigi Sacchi sottolinea che la malattia si diffonde là dove l'alimentazione è troppo povera e basata solo sul mais, mentre il Senatore [[Stefano Jacini]] pur protagonista di una celebre Inchiesta agraria, lo nega <ref> [[Antonio Saltini]] in ''Storia delle scienze agrarie vol. IV p.273 avanza l'ipotesi che questo errore di giudizio di Jacini dipenda dalla sua qualità di grande proprietario terriero proprio nella zona di maggiore diffusione della pellagra </ref>. Ma la prima legge specifica risale all'[[età giolittiana]], quando cioè il governo prese numerose misure per incrementare il benessere all'interno della penisola: nel [[1902]] si rese obbligatoria la denuncia dei casi accertati. Dal [[1910]] in poi, i casi non superarono i duemila all'anno, grazie al miglioramento della qualità della vita in campagna e alla diminuzione del numero di contadini, a causa dell'[[industrializzazione]]. Il Veneto rimaneva comunque in cima per il numero di malati: in questa regione, la pellagra continuerà ad essere presente anche quando in tutto il resto d'Italia sarà scomparsa.
 
Nel corso del [[XX secolo]], la ricerca sulla pellagra fece grandi progressi, arrivando alla formulazione definitiva sulla sua causa: l'insufficienza alimentare come tale, che per sua parte non forniva quei pochi elementi che erano gravemente carenti nel mais, quindi non era un fatto di semplice assunzione del mais, come si credeva in precedenza, ma era dovuto al fatto di alimentarsi in modo squilibrato, e praticamente solo di mais. Nel [[1937]], [[Conrad Arnold Elvehjem]] e i suoi colleghi dell'[[Università del Wisconsin-Madison]] riuscirono a dimostrare che l'acido nicotinico aveva la proprietà di guarire una malattia dei [[cane|cani]] nota per la sua sintomatologia come "''black tongue''" ([[Lingua Nera]]), nota da tempo per essere equivalente alla pellagra umana<ref>{{cita pubblicazione
| autore =Elvehjem CA, Madden RJ, Strong FM, Wolley DW.
| data =
| anno = 2002
| mese = Aug 23
| titolo = The isolation and identification of the anti-black tongue factor. 1937
| rivista = J Biol Chem
| volume = 277
| numero = 34
| pmid = 12243127
}}</ref>. Subito dopo la pubblicazione dell'articolo vennero riferiti anche i primi successi nel trattamento della pellagra umana attraverso la somministrazione dell'amide dell'acido nicotinico, chiamato perciò anche "fattore PP" (''Pellagra Preventing'').
 
Oggi si è a conoscenza del fatto che il mais è un alimento carente (incompleto) dal punto di vista nutritivo, (soprattutto per vitamine ed aminoacidi), ma non è pericoloso se al consumo è integrato con gli elementi che mancano; l'uso come cibo fortemente prevalente è invece comprensibilmente errato. I procedimenti di [[Nixtamal|nixtamalizzazione]] del [[Zea mays|mais]] in uso nei paesi di origine, (America Centrale), e quelli di preparazione dei derivati, (come il [[Pozol]]), invece arricchiscono grandemente la pasta di mais in [[niacina]] ed altre vitamine, ed inoltre in quantità notevoli di [[aminoacidi]] (proteine) pregiati freschi, i prodotti sono quindi alquanto equilibrati, nutritivi, ed usati anche per scopi terapeutici.
 
==Clinica==
È causata dalla carenza o dal mancato assorbimento di [[vitamina|vitamine]] del [[Vitamina B|gruppo B]], in particolare [[niacina]] ([[vitamina PP]]); può anche esser dovuto a un deficit di [[triptofano]], [[amminoacido]] utilizzato per la sintesi di niacina.
[[Image:Pellagra2.jpg|thumb|Segni dermatologici: [[desquamazione]], [[eritema]], [[cheratosi]] delle aree esposte alla luce solare.]]
Anche alterazioni del metabolismo proteico possono causare la pellagra, come nel caso della sindrome [[carcinoide]] nella quale viene prodotta in eccesso [[serotonina]], utilizzando fino al 70% del triptofano disponibile e causando quindi carenza di triptofano.
 
===Segni e sintomi===
La pellagra è responsabile di un quadro clinico detto "delle tre D": [[demenza]], [[dermatite]] e [[diarrea]]. Lo stesso quadro assume facilmente il nome di "quadro delle quattro D" (demenza, dermatite, diarrea e decesso). I [[sintomo|sintomi]] della pellagra sono disepitelizzazione (desquamazione - perdita - della [[pelle]]) delle mani e del collo, diarrea, perdita di appetito e di peso, stress, lingua arrossata e gonfia, [[disturbo depressivo|depressione]] e [[ansia]].
 
Particolare rilievo hanno i sintomi neurologici, che si manifestano inizialmente come una sindrome polinevritica con disturbi principalmente sensoriali. Risultano essere associati frequenti disturbi psichici (confusione e deterioramento intellettivo) e cutanei (eritemi ed eruzioni bollose). I sintomi della pellagra subclinica possono essere erroneamente interpretati come sintomi di una malattia mentale
 
==Complicanze==
Possibili complicanze della malattia possono essere identificate in lesioni a carico del [[sistema nervoso centrale]] (in particolare [[midollo spinale]] e [[tronco encefalico]]) con conseguenti quadri associati di [[ipertonia]], [[nistagmo]] e [[sindrome piramidale]].
 
==Diagnosi differenziale==
La pellagra deve essere distinta dalle patologie di origine genetica che determinano alterazioni nell'assorbimento intestinale o nel riassorbimento renale degli aminoacidi, come la [[malattia di Hartnup]]. In questo caso, il riscontro di aminoacidi nelle urine orienta verso una malattia genetica.
 
==Prognosi==