Sergio Romano: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
 
Nato a Vicenza, cresce tra [[Milano]] e [[Genova]] in una famiglia della borghesia imprenditoriale. Terminato il [[Liceo classico Cesare Beccaria|liceo classico "Beccaria"]] di Milano, intraprende l'attività di giornalista praticante; nel 1952 si laurea in [[giurisprudenza]] all'[[Università degli studi di Milano|Università statale di Milano]], mentre interrompe gli studi in [[Scienze Politiche]] all'[[Università di Genova]] prima della laurea<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/romano/10-04-27/01.spm|titolo=Quando occorre una laurea quando si può farne a meno|editore=[[Il Corriere della Sera]]|autore=Sergio Romano|data=27 aprile 2010|accesso=27 aprile 2010}}</ref>. Viaggia nelle capitali europee ([[Parigi]], [[Londra]], [[Vienna]]) da poco uscite dalla guerra. La frequentazione prolungata dell'Europa lo indirizza verso la carriera diplomatica: entrato alla [[Ministero degli Affari Esteri|Farnesina]] nel 1954, dopo quattro anni trascorsi a Roma viene assegnato all'ambasciata d'Italia a [[Londra]], dove rimane fino al 1964. Rientrato a [[Roma]] per far parte del [[Gabinetto di governo|gabinetto]] del ministro degli Esteri [[Giuseppe Saragat]], quando quest'ultimo viene eletto [[presidente della Repubblica Italiana|presidente della Repubblica]] lo segue al Quirinale, assegnato alla Segreteria generale della Presidenza.
 
La frequentazione prolungata dell'Europa lo indirizza verso la carriera diplomatica: entrato alla [[Ministero degli Affari Esteri|Farnesina]] nel 1954, dopo quattro anni trascorsi a Roma viene assegnato all'ambasciata d'Italia a [[Londra]], dove rimane fino al 1964. Rientrato a [[Roma]] per far parte del [[Gabinetto di governo|gabinetto]] del ministro degli Esteri [[Giuseppe Saragat]], quando quest'ultimo viene eletto [[presidente della Repubblica Italiana|presidente della Repubblica]] lo segue al Quirinale, assegnato alla Segreteria generale della Presidenza.
 
Dal 1968 al 1977 è primo consigliere a [[Parigi]] e in Francia pubblica per la prima volta nel 1977 ''Storia d'Italia dal Risorgimento ai nostri giorni'', uscito in italiano l'anno successivo, poi ampliata in successive edizioni.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Recensione - Storia d'Italia dal Risorgimento ai nostri giorni|mese=marzo|anno=1999|numro=17|pagina=63|nome=Gian Paolo|cognome=Sevino|pubblicazione=RES}}</ref>
 
Dopo essere rientrato al ministero degli Esteri come direttore generale delle Relazioni culturali, è nominato [[ambasciatore]] presso la [[NATO]] (1983-85). Conclude la sua [[Carriera diplomatica (Italia)|carriera diplomatica]] come ambasciatore a [[Mosca (Russia)|Mosca]] (1985-89), nell'allora [[Unione Sovietica]], sede che negli anni del [[governo Craxi]] usciva dall'isolamento in cui era stata tenuta neglinei anniperiodi precedenti, caratterizzati dall'assoluto atlantismo della diplomazia italiana. Di questa sua esperienza è possibile farsi un'idea attraverso le ''Memorie di un conservatore'' (2002), ritratto conciso della classe burocratica e diplomatica italiana (e non solo) nell'epoca della [[guerra fredda]].
 
DivenutoDimessosi dalla carriera diplomatica agli inizi del 1989, in seguito a contrasti con il [[Governo De Mita|Governo]] allora presieduto da [[Ciriaco De Mita]]<ref>http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/02/02/ambasciatore-mosca-abbandona-la-diplomazia.html</ref>, è divenuto commentatore per alcune testate italiane (''[[la Stampa]]'', ''[[il Corriere della Sera]]'', ''[[Limes (rivista)|Limes]]'', ''[[Il Mulino (rivista)|Il Mulino]]''), e curatore di una collana storica per la casa editrice [[Corbaccio]],. haHa altresì insegnato all'[[Università della California]], a [[Harvard]], all'[[Università di Pavia]], all'[[Università di Sassari]] e all'[[Università Bocconi]] di [[Milano]]. È inoltre presidente del Comitato generale premi della [[Fondazione Balzan]] e membro del Comitato Scientifico della rivista ''[[Geopolitica (rivista 2011)|Geopolitica]]''<ref>{{cita web|url=http://www.geopolitica-rivista.org/comitato-scientifico|titolo=Comitato Scientifico|accesso=9 gennaio 2011}}</ref>.
 
Nel 1993 ha vinto il [[Premio Nazionale Letterario Pisa]] nella sezione saggistica. Nel 2010 vince il premio "È giornalismo"<ref>[http://www.bresciaoggi.it/stories/Cultura%20&%20Spettacoli/138536__sergio_romano_la_dote_dello_scrivere_chiaro/ Articolo su ''Brescia Oggi'']</ref>