Rivolta di Nika: differenze tra le versioni

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== Evento occasionale dello scoppio della rivolta ==
 
La volontà di imporsi dell'imperatore mosse il prefetto Eudemone ad arrestare alcuni ultras. Sette di essi erano colpevoli di omicidio, ed Eudemone li facevafece impiccare sul [[Corno d'Oro]], nel sobborgo di Sika il giorno del sabato 10 gennaio [[532]]. Due di essi si erano miracolosamente salvati per la rottura del patibolo, erano uno per ognuna delle due fazioni, che erano riusciti a fuggire e, appoggiati dai monaci di San Conone avevano preso asilo in San Lorenzo.
 
I soldati del prefetto li attendevano fuori dalla chiesa, e le fazioni rivali fecero a Giustiniano una congiunta richiesta congiunta di clemenza. Giustiniano ignorò tutti gli appelli dei Verdi e degli Azzurri, questo sino alla penultima delle ventiquattro gare dell'ippodromo. Alla vigilia della quale scoppiò la rivolta.
 
Le due fazioni, tradizionalmente rivali, si coalizzarono contro il fiscalismo e l'autocrazia giustinianei e, per cause occasionali, diedero l'avvio a una rivolta durata sei giorni che causò incendi e saccheggi.