Rinascita pagana nell'Occidente tardoantico: differenze tra le versioni

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Anche dopo gli [[editti di Teodosio]], che resero il cristianesimo l'unica ''[[Religione ufficiale|religio licita]]'', sopravvissero nell'impero (soprattutto in [[Impero romano d'Occidente|Occidente]], dopo il 395) sentimenti pagani legati all'osservanza delle tradizioni e del ''[[mos maiorum]]''<ref>[[Valerio Massimo Manfredi]], ''Nota dell'autore'' al romanzo ''[[L'ultima legione]]'', p. 471</ref>.
 
Il movimento di restaurazione dei culti pagani tuttavia non ebbe successo, in parte per il suo carattere di elite, per cui i sacerdoti e i riti erano riservati alle classi nobili e in parte perchèperché i vecchi culti non offrivano una risposta salvifica. Anche i cd. "culti misterici", come quello del dio partico [[Mitra]] o i culti egizi di [[Iside]] e [[Osiride]] infatti erano riservati agli "iniziati", cioè a persone selezionate e giudicate "degne".
Le donne romane di per avevano molte limitazioni nel culto e addirittura culti a loro riservati, come quello di [[Vesta ]]o della Bona Dea.
 
Invece la Chiesa cristiana non escludeva nessuno a priori, anzi traeva la sua forza proprio dall'adesione delle classi inferiori, che erano la grande maggioranza della popolazione. Dopo l'editto di Costantino, il Cristianesimo ebbe un momento di grande sviluppo organizzativo e dottrinale: si affermarono letterati ed esponenti di prestigio sia nel clero, come [[Ambrogio]] sia presso la corte imperiale, come l'imperatrice [[Elena]]. La politica religiosa imperiale ne fu quindi influenzata.
 
Il tardo Impero combattècombatté gli ultimi riti pagani e le filosofie esoteriche fino a imporre la chiusura definitiva dei templi e degli istituti pagani. Più che un esempio di fanatismo religioso e di intolleranza, fu piuttosto il tentativo, tramite l'appoggio al culto più diffuso e organizzato, di garantire stabilità ad un impero sempre più fragile e instabile con il "controllo" della fede.
== Note ==
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