Türk Kara Kuvvetleri: differenze tra le versioni

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La moderna storia dell'Esercito turco inizia l'8 novembre 1920 in seguito alle vicende che seguirono la [[prima guerra mondiale]], quando l'[[Impero Ottomano]] si trovò tra i paesi vinti, assieme alle [[Imperi centrali|Potenze centrali]]. In seguito all'[[armistizio di Mudros]] agli [[Alleati della prima guerra mondiale|alleati]] fu concesso il diritto di occupare i forti sullo stretto dei [[Dardanelli]] e del [[Bosforo]], e il diritto di occupare "in caso di evenienza" ogni territorio turco in caso di una minaccia alla sicurezza, l'[[Osmanlı İmparatorluğu Ordusu|Esercito ottomano]] smobilitato e porti, ferrovie, e altri punti strategici resi disponibili per l'uso da parte degli Alleati. All'armistizio seguì l'[[occupazione di Costantinopoli]] e la successiva spartizione dell'[[Impero ottomano]], occupato da truppe francesi, britanniche, italiane e greche; in seguito alla collaborazione del sultano con gli occupanti, il generale [[Mustafa Kemal]] si rivoltò contro il potere imperiale, con la formazione di un secondo potere politico costituendo, il 23 aprile [[1920]], ad [[Ankara]], una nuova [[Grande Assemblea Nazionale Turca|Grande Assemblea Nazionale]] (GNA; {{lang|tr|BMM}}) avviando una guerra contro il governo di [[Mehmet VI]] e gli eserciti stranieri occupanti. Il sultano, sostenuto dai britannici, intuendo che la situazione gli stava per sfuggire di mano, diede incarico al suo ministro della guerra, Süleyman Şefik Paşa, di creare una forza militare destinata a combattere i nazionalisti, denominata [[Esercito del Califfo]]. La guerra civile fra l'Esercito del Califfo, guidato da Süleyman Şefik Paşa, e i nazionalisti turchi, comandati dal generale [[Mustafa Kemal]], sembrò volgere a favore dell'Esercito del Califfo, ma, il 10 agosto [[1920]] con la firma del [[Trattato di Sèvres]], che sanciva lo [[Storia della Repubblica di Turchia#Smembramento e rinascita(1918-1923)|smembramento dell'Impero]], i soldati dell'esercito del Califfo decisero di smettere di lottare causando in pratica la dissoluzione dell'Esercito del Califfo. Il [[Movimento Nazionale Turco]] (''Kuva-yi Milliye'') costituì un [[Governo della Grande Assemblea Nazionale Turca|governo di Salvezza Pubblica]] che l'8 novembre 1920 decise l'istituzione di un esercito permanente (Düzenli Ordu) avviando la [[guerra d'indipendenza turca]]. Dopo la fine vittoriosa delle guerre [[Guerra turco-armena|turco-armena]], [[Guerra franco-turca|franco-turca]], [[Guerra greco-turca (1919-1922)|greco-turca]] spesso indicate, rispettivamente, come Fronte orientale, Fronte meridionale, e Fronte occidentale della [[Guerra d'indipendenza turca|guerra d'indipendenza]], venne abbandonato il [[trattato di Sèvres]] e nel luglio 1923 venne firmato il [[Trattato di Losanna (1923)|trattato di Losanna]] che ristabiliva l'[[Unità nazionale|unità]] e l'indipendenza della [[Turchia]]. La fine vittoriosa della guerra d'indipendenza portò all'istituzione della [[Repubblica di Turchia]], proclamata il 29 ottobre [[1923]] e all'[[Abolizione del sultanato ottomano|abolizione del sultanato]]. Il 3 marzo 1924 il califfato ottomano venne ufficialmente abolito e l'ultimo [[Abdülmecid II|califfo]] esiliato e [[Mustafa Kemal]] assunse il cognome [[Atatürk]] ("Padre dei Turchi") assegnato esclusivamente a lui con apposito decreto del [[1934]] dal Parlamento della [[Repubblica (forma statuale)|Repubblica]], in base alla "[[Legge sul cognome]]", quando lo stesso [[Kemal Atatürk]] fece adottare regolari cognomi di famiglia, assenti nella tradizione turco-ottomana (tranne per le minoranze cristiane ed ebraiche), come era invece l'uso del mondo occidentale.
 
RispettivamenteL'Esercito turco dovette affrontare, rispettivamente nel 1925, 1930 e 1937, vi furono delle rivolte curde che vennero severamente represse.
 
[[Atatürk]] morì il 10 novembre 1938 e a succedergli fu il suo principale luogotenente, [[İsmet İnönü]], che durante la [[Seconda guerra mondiale]] decise di mantenere una politica di stretta neutralità a meno che i suoi interessi vitali non fossero stati minacciati, così il 18 giugno 1941, quattro giorni prima dell'invasione tedesca dell'[[Unione Sovietica]], firmò un trattato di non aggressione con la [[Germania]] nazista. I successi delle forze dell'[[Potenze dell'Asse|Asse]] aumentarono la simpatia verso queste anche nei circoli ufficiali<ref>Secondo alcuni documenti İnönü era convito della vittoria della Germania</ref>. Nonostante ciò la [[Turchia]] non permise mai a navi ed aerei di passare per il territorio o le acque del proprio stato, e la [[Convenzione di Montreux]] (riguardante il passaggio per gli stretti e le acque territoriali) fu applicata in modo scrupoloso. La Turchia ruppe le relazioni diplomatiche con la Germania nell'Agosto del 1944 e nel febbraio del 1945 dichiarò guerra a Germania e a [[Giappone]]<ref>Questa fu una dichiarazione di guerra simbolica, dal momento che non ci furono truppe turche in battaglia.</ref>, condizione necessaria per partecipare alla [[Conferenza di San Francisco]] dell'Aprile 1945, dalla quale nacque l'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] e della quale la Turchia risultò così il cinquantesimo membro.
 
== Organizzazione ==