Zoldo Alto: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
m aggiornamento fusione comune + piccole modifiche
Riga 23:
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bil2014/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2014.
|Aggiornamento abitanti=31-12-2014
|Sottodivisioni=Brusadaz, [[Chiesa (Zoldo Alto)|Chiesa]], Coi, Cordelle, Costa, [[Fusine (Zoldo Alto)|Fusine]] (sede comunale), Gavaz, Iral, [[Mareson]], Molin, [[Pecol (Zoldo Alto)|Pecol]], Pianaz, Rutorbol, Soramaè
|Divisioni confinanti=[[Agordo]], [[Alleghe]], [[Borca di Cadore]], [[Forno di Zoldo]], [[La Valle Agordina]], [[Selva di Cadore]], [[Taibon Agordino]], [[Vodo di Cadore]], [[Zoppè di Cadore]]
|Codice postale=32010
Riga 44:
}}
 
'''Zoldo Alto''' (''Zoldo Aut'' in [[lingua ladina|ladino]]<ref>[https://myportal.regione.veneto.it/opencms/cmsinternamappa.act?dir=/opencms/opencms/CMCLZ/CMCLZ/Vivere/Sportello_Ladino/ Unione montana Cadore Longaronese Zoldo - Lo sportello linguistico ladino].</ref>) è stato un [[comune italiano]] di 915 abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[provincia di Belluno]] in [[Veneto]]. SiIl tratta[[23 difebbraio]] un[[2016]] si è fuso con [[comuneForno sparsodi Zoldo]] inper quantoformare sedeil comunalenuovo ècomune la frazionedi [[FusineVal di (Zoldo Alto(comune)|FusineVal di Zoldo]].
 
Si trattava di un [[comune sparso]] in quanto sede comunale era la frazione [[Fusine (Zoldo Alto)|Fusine]].
 
Nel cuore delle [[Dolomiti di Zoldo]], tra i massicci del [[Pelmo]] e del [[monte Civetta|Civetta]], è una delle principali porte d'accesso al [[comprensorio sciistico]] [[Ski Civetta]] (oltre 80&nbsp;km di piste). Oltre al turismo invernale ed estivo, l'economia di Zoldo Alto si regge sul gelato artigianale, realizzato dagli artigiani locali nelle loro botteghe sparse tra la Germania e gli altri paesi dell'Europa centrale.
Line 61 ⟶ 63:
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Mareson di Zoldo}}
 
== Abitati ==
In quanto [[comune sparso]], Zoldo Alto non è rappresentato da un paese capoluogo, ma è composto da numerosi villaggi, posti lungo e sopra il corso del [[Maè]] e del torrente Duran. La sede comunale è a Fusine, probabilmente il paese più "centrale" dell'alta valle.
 
Lungo la statale 347 verso il [[passo Duran]] si incontrano:
* '''Cordelle''' e '''Gavaz''': piccoli agglomerati di circa 60 abitanti ciascuno; a Gavaz è da ricordare la chiesa di [[San Rocco]] e il museo etnografico della valle di Goima.
* '''Chiesa'''': altro villaggio di circa 90 abitanti, da vedere la chiesa di [[Tiziano di Oderzo|San Tiziano]] con un trittico del XVI sec; a sud, sulle rive del torrente Moiazza, si trova '''Molin''' dove sopravvive l'ultima segheria ad acqua dello Zoldano.
 
Dalla destra della statale 251, appena prima di Fusine, parte una strada che si inerpica sino a quasi 1.500&nbsp;m di altitudine, toccando ai seguenti abitati:
* '''Brusadaz''': caratteristico villaggio (64 gli abitanti) con vecchi tabià e la chiesetta di [[San Lorenzo]] (XVIII secolo).
* '''Costa''': abitato (29 abitanti) di recente costruzione, essendo andato distrutto durante gli incendi degli anni venti, in cui la leggenda narra che una signora accerchiata dalle fiamme riuscì a salvarsi grazie alla voce di un santo che si rivelerà essere S.Longino a cui è dedicata una piccola chiesetta.
* '''Coi''': il più alto paese di tutta la val Zoldana (1.494&nbsp;m, 65 abitanti), costituito da vecchie case e tabià con la chiesa affrescata e una caratteristica fontana.
 
Lungo la statale 251 verso il [[passo Staulanza]] sorgono:
* '''Iral''' e '''Rutorbol''': in tutto una cinquantina di abitanti, in passato qui avevano sede importanti attività metallurgiche.
* '''Fusine''': Sede municipale (255 abitanti) trae il nome dall'attività fabbrile (da ''fusine'', "fucine"), per secoli tipica di tutto lo Zoldano; le officine sfruttavano l'energia idrica e si trovavano più in basso dell'attuale abitato, lungo il Maè, dove oggi si possono ammirare le costruzioni più antiche; da ricordare la chiesa di [[San Nicolò (santo)|San Nicolò]] con notevoli opere del XVII e XVIII sec; una strada sulla sinistra porta a '''Soramaè''' (30 abitanti), villaggio di origini quattrocentesche con costruzioni del XVII secolo
* '''Pianaz''': borgata di circa 126 abitanti con interessanti case e tabià, è noto perché paese d'origine dei [[Colussi]], i cui discendenti, trasferitisi a [[Venezia]], fondarono la nota industria dolciaria
 
* '''Mareson''': altro antico paese di 140 abitanti, sorge sulla piana che, secondo la tradizione, si sarebbe formata (prima dell'anno mille) in seguito ad una disastrosa frana del [[Pelmo]], la quale avrebbe ostruito il Maè e sepolto il villaggio di ''La Cros''; da ricordare la parrocchiale di [[San Valentino]] del [[1482]] con opere di Andrea Brustolon, noto artista della valle.
 
* '''[[Pecol (Zoldo Alto)|Pecol]]''': Grosso agglomerato di circa 200 abitanti, Pècol deve il suo sviluppo all'attività turistica, specialmente invernale, che lo fa uno dei punti nevralgici del comprensorio dello "Ski Civetta"; seguendo la statale è possibile, inoltre, raggiungere la località '''Palafavèra''' dove hanno sede altri impianti sciistici; il paese andò quasi del tutto distrutto nel settembre del [[1961]], quando un incendio lambì le vecchie case e i fienili, compresa la parrocchiale di [[San Carlo]] (all'interno è però conservato un altare intagliato del [[1648]])
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Line 87 ⟶ 68:
 
Dal punto di vista artistico e culturale, sono da segnalare i seguenti siti:
* A '''Brusadaz''' si trova il vecchio ''mulino Costa'', forse tra quelli menzionati in un estimo del [[1693]]. Fuori dall'abitato sono i resti della vecchia ''miniera Da Dòf'', della quale è visibile l'ingresso, e della ''miniera di San Pellegrino''.
* A '''Coi''' è notevole la ''casa Rizzardini'', edificio imponente in un villaggio costituito soprattutto da rustici; uno degli affreschi dell'esterno è del [[1713]]. Lungo la strada che da Coi conduce a Maresòn sono ubicati i due ''mulini Rizzardini'', antecedenti al [[1634]] e ancora in funzione nel [[1946]]. Interessante anche il ''mulino Piva'' con la grande ruota di legno, attivo dal [[1948]] agli anni settanta.
* A '''Fusine''' l'edificio più importante è indubbiamente la chiesa, sede parrocchiale dal 1615 in seguito al distacco dalla "madre" di S.Floriano in Pieve, prima pievanale poi arcipretale, documentata per la prima volta nel [[1570]] e ricostruita nel [[1901]]; all'esterno affrescata, custodisce un crocifisso ligneo di [[Andrea Brustolon]] e uno di [[Valentino Panciera Besarel]]. Poco fuori l'abitato, è possibile raggiungere i resti di una delle tantissime fucine che testimoniavano l'attività fabbrile tipica dello Zoldano.
* A '''Pianaz''' sono i preziosi affreschi della ''casa Colussi-David'' ([[1662]], Madonna con [[Sant'Antonio]] e [[Sant'Osvaldo di Northumbria|Sant'Osvaldo]]) e della ''casa Colussi-Manét'' (albero genealogico della famiglia con [[San Rocco]] e Sant'Antonio, crocifissione e Madonna con Bambino e santi).
* A '''Mareson''' sorge la ''chiesa di [[San Valentino]]'' ([[1482]]) che custodisce all'interno l'altare maggiore e l'altare della S. Croce ad opera di [[Andrea Brustolon]], mentre l'esterno è affrescato con l'immagine del santo patrono.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Zoldo Alto}}
 
== Geografia antropica ==
In quanto [[comune sparso]], Zoldo Alto non è rappresentato da un paese capoluogo, ma è composto da numerosi villaggi, posti lungo e sopra il corso del [[Maè]] e del torrente Duran. La sede comunale èera a Fusine, probabilmente il paese più "centrale" dell'alta valle.
 
Lungo la statale 347 verso il [[passo Duran]] si incontrano:
* '''Cordelle''' e '''Gavaz''': piccoli agglomerati di circa 60 abitanti ciascuno; a Gavaz è da ricordare la chiesa di [[San Rocco]] e il museo etnografico della valle di Goima.
* '''Chiesa'''': altro villaggio di circa 90 abitanti, da vedere la chiesa di [[Tiziano di Oderzo|San Tiziano]] con un trittico del XVI sec; a sud, sulle rive del torrente Moiazza, si trova '''Molin''' dove sopravvive l'ultima segheria ad acqua dello Zoldano.
 
Dalla destra della statale 251, appena prima di Fusine, parte una strada che si inerpica sino a quasi 1.500&nbsp;m di altitudine, toccando ai seguenti abitati:
* '''Brusadaz''': caratteristico villaggio (64 gli abitanti) con vecchi tabià e la chiesetta di [[San Lorenzo]] (XVIII secolo).
* '''Costa''': abitato (29 abitanti) di recente costruzione, essendo andato distrutto durante gli incendi degli anni venti, in cui la leggenda narra che una signora accerchiata dalle fiamme riuscì a salvarsi grazie alla voce di un santo che si rivelerà essere S.Longino a cui è dedicata una piccola chiesetta.
* '''Coi''': il più alto paese di tutta la val Zoldana (1.494&nbsp;m, 65 abitanti), costituito da vecchie case e tabià con la chiesa affrescata e una caratteristica fontana.
 
Lungo la statale 251 verso il [[passo Staulanza]] sorgono:
* '''Iral''' e '''Rutorbol''': in tutto una cinquantina di abitanti, in passato qui avevano sede importanti attività metallurgiche.
* '''Fusine''': Sede municipale (255 abitanti) trae il nome dall'attività fabbrile (da ''fusine'', "fucine"), per secoli tipica di tutto lo Zoldano; le officine sfruttavano l'energia idrica e si trovavano più in basso dell'attuale abitato, lungo il Maè, dove oggi si possono ammirare le costruzioni più antiche; da ricordare la chiesa di [[San Nicolò (santo)|San Nicolò]] con notevoli opere del XVII e XVIII sec; una strada sulla sinistra porta a '''Soramaè''' (30 abitanti), villaggio di origini quattrocentesche con costruzioni del XVII secolo
* '''Pianaz''': borgata di circa 126 abitanti con interessanti case e tabià, è noto perché paese d'origine dei [[Colussi]], i cui discendenti, trasferitisi a [[Venezia]], fondarono la nota industria dolciaria
 
* '''Mareson''': altro antico paese di 140 abitanti, sorge sulla piana che, secondo la tradizione, si sarebbe formata (prima dell'anno mille) in seguito ad una disastrosa frana del [[Pelmo]], la quale avrebbe ostruito il Maè e sepolto il villaggio di ''La Cros''; da ricordare la parrocchiale di [[San Valentino]] del [[1482]] con opere di Andrea Brustolon, noto artista della valle.
 
* '''[[Pecol (Zoldo Alto)|Pecol]]''': Grosso agglomerato di circa 200 abitanti, Pècol deve il suo sviluppo all'attività turistica, specialmente invernale, che lo fa uno dei punti nevralgici del comprensorio dello "Ski Civetta"; seguendo la statale è possibile, inoltre, raggiungere la località '''Palafavèra''' dove hanno sede altri impianti sciistici; il paese andò quasi del tutto distrutto nel settembre del [[1961]], quando un incendio lambì le vecchie case e i fienili, compresa la parrocchiale di [[San Carlo]] (all'interno è però conservato un altare intagliato del [[1648]]).
 
== Amministrazione ==