Scotti-Isotta-Fraschini 20/70: differenze tra le versioni

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Lo sviluppo dell'arma comincia nel [[1928]], per opera del progettista [[Alfredo Scotti]], che la ideò inizialmente per l'impiego come cannone aeronautico: infatti nella [[prima guerra mondiale]], diversi cannoni, da 20, 37 e persino 47&nbsp;mm, erano stati installati sui [[bombardiere|bombardieri]], per il bombardamento terrestre e antinave. L'arma impiegava il sistema di funzionamento automatico a rinculo, con [[canna (armi)|canna]] fissa e blocco geometrico dell'[[otturatore (armi)|otturatore]] rimosso per azione del gas, ideato dallo stesso Alfredo Scotti, e caratteristico di tutte le armi automatiche e semiautomatiche di sua creazione<ref name=Chinn>{{cita|Chinn|p. 545-547}}.</ref>.
 
In questa funzione, il cannone restò sostanzialmente ignorato dalle autorità italiane, le quali non erano interessate, per uso aeronautico, a nessun calibro che fosse più pesante del [[12,7 × 81 mm SR|12,7&nbsp;mm]], per il quale i tecnici italiani stavano contemporaneamente sviluppando i [[HEalto esplosivo|proiettili esplosivi]]<ref name=Chinn />.
 
L’arma, in effetti, da un lato era giunta in ritardo e dall’altro era molto avanti rispetto al suo tempo. Alla fine degli [[anni 1920|anni venti]] i bombardieri non utilizzavano più cannoni pesanti per il tiro diretto al suolo (solo durante la [[seconda guerra mondiale]] tutte le potenze impegnate nel conflitto sentirono la necessità di disporre di nuovo di cannoniere volanti, per il tiro anticarro e antinave, e di cannoni con proiettili ad elevata velocità iniziale, per il tiro contro i bombardieri) e d’altronde nessun caccia o aereo d’attacco monomotore dell’epoca poteva ospitare un'arma così massiccia e sparante una munizione eccezionalmente potente come il [[20 × 138 mm B]] ''Long Solothurn'', con il relativo rinculo. Ancora alla fine degli [[anni 1930|anni trenta]] infatti, i [[Germania nazista|tedeschi]], pur attratti dall’idea di disporre di un’arma in grado di abbattere i bombardieri restando fuori dalla portata del loro fuoco difensivo, dovettero rinunciare all’uso sui caccia dell'MG c/30L (versione avionizzata del [[2 cm FlaK|2cm FlaK 30]], sparante la stessa cartuccia della Scotti), mentre i [[giappone]]si utilizzarono solo in torretta, sui bombardieri, i cannoni HO-1 e HO-3 (versioni avionizzate del fucile anticarro [[Type 97 (fucile anticarro)|Type 97]]) pur un po' più leggeri, e sparanti munizioni meno potenti, dei loro “parenti” europei.