Ferrovia Tirso-Chilivani: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m fix bibliografia, + voci correlate come da linee guida
+caratteristiche, prima smistatina foto, in attesa di completare le altre sezioni per organizzarle meglio e rimuovere la galleria
Riga 32:
|align="right"|1º aprile [[1893]]
|}
 
[[File:Casellante Budduso 3.jpg|thumb|right|La colonna idraulica di Buddusò, sullo sfondo il fabbricato viaggiatori della stazione]]
La Tirso-Chilivani nacque per iniziativa delle [[Strade Ferrate Secondarie della Sardegna]] negli ultimi anni del [[XIX secolo]] come bretella ferroviaria per congiungere la [[ferrovia Macomer-Nuoro|Macomer-Nuoro]] con la rete della [[Compagnia Reale delle Ferrovie Sarde]] a [[Stazione di Ozieri Chilivani|Chilivani]], stazione costruita sulla linea [[Ferrovia Cagliari-Golfo Aranci Marittima|Cagliari-Golfo Aranci]] nonché capolinea della [[Ferrovia Ozieri Chilivani-Porto Torres Marittima|diramazione per Sassari e Porto Torres]]. Inoltre la linea fu pensata per consentire agli abitanti di [[Ozieri]] di raggiungere facilmente lo scalo di Chilivani, realizzato ad alcuni chilometri di distanza dal centro cittadino.
 
[[File:Stazione Bottidda.jpg|<center>thumb|left|La stazionefermata di Bottidda poco tempo dopo la chiusura della linea]]
Costruita a [[scartamento]] da 950&nbsp;mm come l'intera rete secondaria sarda, la prima parte della ferrovia fu aperta al traffico il 10 febbraio [[1891]], con l'apertura dei 9&nbsp;km di linea tra Ozieri e [[Chilivani]]. Il resto della ferrovia fu inaugurato il 1º aprile [[1893]], data di apertura del tronco tra Ozieri e il capolinea scelto lungo la Macomer-Nuoro, la [[stazione di Tirso]], attualmente nel territorio del comune di [[Illorai]]. Nel [[1921]] la gestione della linea passò alle [[Ferrovie Complementari della Sardegna]].
 
Dopo i difficili anni di esercizio durante la [[Seconda guerra mondiale|guerra]] la ferrovia riprese la regolare attività, ma il [[secondo dopoguerra|dopoguerra]] per i 79 chilometri di questa strada ferrata non si presentava roseo: nel [[1955]] per via della sua tortuosità erano necessarie circa 5 ore<ref>{{cita web|url=http://legislature.camera.it/_dati/leg02/lavori/stenografici/sed0344/sed0344.pdf|titolo=Seduta antimeridiana di martedì 25 ottobre 1955|editore=Camera dei Deputati|formato=pdf|data=25 ottobre 1955|accesso=21 ottobre 2008|pagine=21460 (4)}}</ref> per giungere dall'isolato capolinea di Tirso a [[Chilivani]], con una velocità media di poco superiore ai 15 chilometri orari, troppo pochi per poter competere con le autolinee. La linea così rischiò la chiusura già negli [[anni 1950|anni cinquanta]], ma il rischio fu scongiurato per qualche tempo, e la ferrovia poté usufruire dei nuovi mezzi a trazione termica introdotti dalle FCS nel [[1962]] (per i quali fu necessario adeguare l'armamento della linea<ref>{{cita web|url=http://legislature.camera.it/_dati/leg03/lavori/stenografici/sed0149/rsi0149.pdf|titolo=Risposte scritte ad interrogazioni|editore=Camera dei Deputati|formato=pdf|data=9 giugno 1959|accesso=21 ottobre 2008|pagine=2365 (65)}}</ref>), che ridussero considerevolmente i tempi di percorrenza.
 
[[File:Casellante Budduso 3.jpg|thumb|right|La colonna idraulicastazione di Buddusò, con in primo piano un rifornitore idrico e sullo sfondo ill'ex fabbricato viaggiatori delladello stazionescalo]]
Ciò nonostante, complice anche la non rosea situazione finanziaria delle FCS che da lì a qualche anno sarebbero state commissariate, il 31 dicembre [[1969]] la linea cessò la sua attività, lasciando il posto a un servizio di autolinee sostitutive.
 
Line 44 ⟶ 46:
Una parte della linea nei pressi delle ex stazioni di [[stazione di Ozieri (SFSS)|Ozieri]] e Vigne e nel primo tratto verso Ozieri dall'ex stazione di Pattada è stata trasformata nel 2008 in percorso per escursioni in bicicletta o a cavallo. Per questo motivo il percorso ha assunto il nome di "Ippovia". I due capolinea di Tirso e Chilivani sono ancora attivi al servizio rispettivamente delle linee Macomer-Nuoro e Cagliari-Golfo Aranci (sebbene a Chilivani non vi sia più traccia dei fabbricati e delle infrastrutture ex FCS), mentre gli scali di Ozieri e di Bono sono stati riadattati a depositi per le autolinee dell'ARST.
 
==PercorsoCaratteristiche==
[[File:Illorai - Stazione Tirso (45).JPG|thumb|Spezzone superstite del binario della linea in uscita dalla stazione di Tirso]]
La Tirso-Chilivani aveva una lunghezza complessiva di 78,765 km<ref name="stats" /> tra le due stazioni capolinea (entrambe in uso anche dopo il 1969), di cui [[stazione di Ozieri-Chilivani|quella della frazione ozierese]] posta lungo la [[ferrovia Cagliari-Golfo Aranci]] e scalo di diramazione per la [[ferrovia Ozieri Chilivani-Porto Torres Marittima|linea verso Porto Torres]], mentre l'impianto di Tirso è servito dalla [[ferrovia Macomer-Nuoro]]. Il tracciato era armato con binari a [[scartamento]] da 950 mm, con l'impiego di [[rotaia Vignoles|rotaie Vignoles]] da 21 kg/m<ref name="schedaaltara">{{cita|Altara|pp. 185-187}}</ref> poste su [[Traversa (ferrovia)|traverse]] in legno, e si sviluppava per il 42,8% in rettilineo<ref name="stats">{{cita|Altara|p. 175}}</ref>, con la presenza di curve di raggio minimo di 80 m<ref name="stats" /> e in oltre metà dei casi con raggio di 100 m<ref name="stats" />.
 
Per quanto riguarda l'andamento altimetrico la linea presentava pendenze rilevanti in buona parte del suo sviluppo, con il 61,2% del tracciato avente pendenze superiori al 20‰<ref name="stats" /> con punte massime del 30‰<ref name="schedaaltara" />; mentre la porzion pianeggiante del percorso rappresentava il 13% del totale<ref name="schedaaltara" />. Il culmine della linea era posto nella [[stazione di Pattada]] a quota 674 {{m s.l.m.}}<ref name="schedaaltara" />, la [[stazione di Tirso]] coi suoi 218 {{m s.l.m.}} rappresentava invece il punto più basso dell'intero tracciato<ref name="schedaaltara" />.
 
Sulla linea la maggior parte degli scali intermedi erano attrezzati per gli incroci, facevano eccezione gli impianti di [[stazione di Bottidda|Bottidda]] e [[stazione di Vigne|Vigne]], dotati comunque di un [[tronchino]] in aggiunta al binario di corsa; nelle stazioni di Tirso, [[stazione di Bono|Bono]] e [[stazione di Ozieri (SFSS)|Ozieri]] erano inoltre localizzati gli impianti di rimessaggio del materiale rotabile in uso sulla ferrovia.
 
===Percorso===
[[File:Station-tirso.JPG|thumb|right|La stazione di Tirso, dal 1970 servita dalla sola Macomer-Nuoro]]
{| class="wikitable float-right"
Line 52 ⟶ 62:
{{Percorso_fer|exBHF|4+856|Illorai||298 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer|exBHF|9+995|[[Burgos (Italia)|Burgos]]-[[Esporlatu]]||357 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer|exBHFexHST|11+689|[[Bottidda]]||358 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer|exBHF|16+487|[[Bono (Italia)|Bono]]||449 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer|exBHF|21+066|[[Anela]]||396 m s.l.m.}}
Line 71 ⟶ 81:
<center>
<gallery>
File:Tirso-Chilivani 1996.jpg|<center>La ferrovia nel 1996, nei pressi dello scalo di Tirso
File:Ponte1890.JPG|<center>"Su ponte 'e sa Corra Chervina" come si presenta oggi, nelle vicinanze della stazione di Buddusò. Esempio di ingegneria ferroviaria, nel pilone centrale è visibile la targa con inciso l'anno di costruzione (1890) e il nome dell'ingegnere che presumibilmente lo progettò: Ferruccio Ferrero.
File:Stazione Bottidda.jpg|<center>La stazione di Bottidda poco tempo dopo la chiusura della linea
File:Ozieri - Ex fermata ferroviaria di Vigne (01).JPG|<center>L'ex fermata di Vigne, col fabbricato viaggiatori ristrutturato negli [[anni 2010]]
</gallery>