1ª Divisione corazzata "M": differenze tra le versioni
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Per diluire la componente di cui si sospettava la simpatia nei confronti del regime fascista fu deciso di inserire nell'organico divisionale il ''18º reggimento Bersaglieri Corazzati'' ed il ''XIX battaglione Carri M'' (tali reparti arrivarono alla divisione solo il 9 settembre, quindi non furono mai integrati effettivamente). Inoltre si provvide a far ruotare gli ufficiali con elementi di sicura fede monarchica.
Tuttavia l'affidabilità della divisione rimase fortemente dubbia: il 3 settembre 1943 nel corso di un rapporto tenuto dal generale [[Giacomo Carboni|Carboni]], comandante del Corpo d'Armata di Manovra, il generale Calvi di Bergolo indicò esplicitamente che "... in caso di emergenza, una emergenza facilmente intuibile dopo l'esame della situazione fatta dall'Eccellenza Carboni, sulla ''Centauro'' si potrà fare un assegnamento relativo. La ''Centauro'' è pronta a sparare contro gli angloamericani e i comunisti, ma contro i tedeschi non aprirà mai il fuoco".<ref>R. Rossotto, art. cit. p. 31.</ref><ref>B.Pafi e B.Benvenuti, "Roma in Guerra" pag.4.</ref>
L'8 settembre la "Centauro II" fu messa in stato d'allarme dal comando del CAM ed assunse il conseguente dispositivo di sicurezza.<ref>R. Rossotto, art. cit. p. 32.</ref>
Il 13 settembre iniziò il disarmo della Divisione da parte dei tedeschi, assieme a quello delle altre unità italiane già assegnate alla difesa di Roma (con l'eccezione della divisione "Piave"). I materiali di origine germanica, ovvero i 36 carri, 24 cannoni e gli automezzi forniti dalla Wehrmacht ed inquadrati dalla divisione, furono tutti rilevati da unità tedesche e successivamente utilizzati sul fronte di Anzio e di Cassino.
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*[[M13/40 (carro armato)]]
== Note ==
<references />
==Collegamenti esterni==
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