Alfa Romeo Grand Prix: differenze tra le versioni
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== Il contesto ==
I risultati ottenuti dalla [[ALFA 40-60 HP|40-60 HP]] nelle gare sportive spinsero la casa del Biscione ad iniziare la progettazione di un modello da gara adatto a partecipare ai [[Gran Premio di automobilismo|Gran Premi di automobilismo]],<ref name = "Owen pag. 12">{{Cita|Owen, 1985|pag. 12.}}.</ref>
== Storia ==
Il modello era caratterizzato da innovazioni riguardanti la tecnologia del motore:<ref name = "Sannia pag. 16">{{Cita|Sannia, 2010|pag. 16.}}.</ref>
Nell'estate del 1914 la messa a punto della vettura era ormai completata, ma la prevista partecipazione della vettura al [[Gran Premio di Francia]] che si disputava a Lione il 4 luglio, fu disdetta all'ultimo momento, per ragioni ufficialmente mai espresse, ma facilmente riconducibili alla delicata posizione internazionale dell'[[Italia]], dopo l'[[attentato di Sarajevo]]. La dirigenza ALFA, allo scoppio del [[primo conflitto mondiale]], decise di vendere la Grand Prix e di sospendere il programma sportivo, unitamente alla produzione automobilistica, per avviare quella bellica.
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La versione evoluta, ora denominata Alfa Romeo Grand Prix per via del cambio di proprietà, veniva accreditata di 102 hp e di una velocità massima vicina ai 150 km/h. Tra il 1920 ed il [[1921]], partecipò a numerose gare con discreti risultati, al [[Circuito stradale del Mugello|Circuito del Mugello]], alla [[Parma]]-[[Berceto]] e al [[Circuito di Brescia]], condotta da [[Nino Franchini]], [[Antonio Ascari]] e [[Giuseppe Campari]]. Quest'ultimo, al [[Gentlemen Grand Prix di Brescia]], fu costretto al ritiro per una perdita di refrigerante dal [[Raffreddamento a liquido|radiatore]].
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
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