A Bonaparte liberatore: differenze tra le versioni

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Il [[trattato di Campoformio]] del 17 ottobre amareggiò profondamente Foscolo, che lasciò la città, diretto a Bologna, e incrinò i suoi sentimenti verso il condottiero francese. L'ode ebbe comunque altre ristampe fino a quando, nel novembre 1799, il poeta la pubblicò a [[Genova]], accompagnandola con la lettera citata, in cui esortava il Primo Console ad accorrere in aiuto agli [[italia]]ni e a non lasciarsi tentare dalle seduzione della tirannide.<ref>La lettera è datata al 5 agghiacciatore anno VIII, che corrisponde al 26 novembre 1799; vedere U. Foscolo, ''Poesie, lettere e prose letterarie'', cit., pp. 47-48</ref>
 
Risale al 10 settembre 1798 un<nowiki>'</nowiki>''Annotazione'' che il Foscolo scrisse sulla « pagina di guardia del frontespizio di un esemplare della prima edizione »,<ref>G. Gambarin, ''Introduzione'' a ''Scritti letterari e politici dal 1796 al 1808'', in Edizione Nazionale delle Opere di Ugo Foscolo, vol. VI, p. LI (di seguito EN VI).</ref> che l'autore acquistòacquistata nella città felsinea, dov'dove il poeta era tornato « dopo sedici mesi » di assenza.<ref name="Annotazione">Come afferma l'autoreFoscolo nelle poche righe tracciate sulla copia felsinea, che si leggono in ''Annotazione a « Bonaparte liberatore oda »'', EN VI, p. 125.</ref> Il poeta vi annunciava l'intenzione di apportare all'ode molte correzioni e, a suo dire, soprattutto la terza e l'ottava strofa erano « bisognose di gran cangiamento ».<ref name="Annotazione"/>
 
Infatti, l'ottava strofa dell'edizione genovese è molto diversa: se prima si immaginava il trionfo, nella penisola, delle « sante leggi » (v. 197), ora si invoca esplicitamente l'unità nazionale: « ve' ricomporsi i tuoi volghi divisi » (v. 193).