Gennadio II di Costantinopoli: differenze tra le versioni

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=== Patriarca di Costantinopoli ===
Dopo la [[caduta di Costantinopoli]] del 29 maggio [[1453]] da parte dell'esercito ottomano del sultano [[Maometto II]], Gennadio fu fatto prigioniero insieme al nipote Teodoro Sophianos e condotto ad [[Edirne]], capitale del sultano. Questi, volendo che il trono patriarcale ortodosso fosse occupato da un uomo di sua fiducia, scelse il teologo bizantino sia perché era suo prigioniero, sia per la sua avversione ai cattolici. Fu così che formalmente il clero ortodosso elesse Gennadio, il quale accettò la carica il 6 gennaio [[1454]] con il nome di Gennadio II: era la prima volta che un patriarca cristiano fosse insignito del'alto ufficio da un sovrano di religione diversa (fu infatti Maometto II a dargli le insegne del suo magistero, ovvero la stola bianca, il bastone e la croce pettorale). Subito dopo la cerimonia, Gennadio si recò nella basilica dei Santi Apostoli, la seconda della città, destinata al culto ortodosso (quella di Santa Sofia fu trasformata in [[moschea]]), dove venne incoronato patriarca dal metropolita di Eraclea.
 
Come patriarca, Gennadio ottenne dal sultano molti privilegi: l'inviolabilità personale, l'esenzione fiscale e il diritto di trasmettere queste prerogative ai suoi successori. Inoltre, sotto il suo governo, non solo la popolazione greco-bizantina non fu perseguitata, ma ebbe anche varie concessioni in materia giudiziaria per cause riguardanti il matrimonio, il divorzio e la tutela dei minori, oltre alla facoltà di risolvere le dispute teologiche.