Nathan di Gaza: differenze tra le versioni

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Influenzato proprio dagli studi cabalistici intrapresi a Gaza, nel [[1673]] Nathan situa il suo cosiddetto "risveglio profetico", che descrive in una lettera di quel periodo:
{{citazione|Quando raggiunsi i vent'anni, cominciai a studiare il libro dello [[Zohar]] e alcuni degli scritti di [[Isaac Luria|Luria]]. [Secondo il Talmud] coloro che desiderino purificarsi ricevono l'aiuto del cielo; e questo è il motivo per cui Lui mi ha inviò qualcuno dei Suoi santi angeli e spiriti benedetti che mi rivelarono molti dei misteri della [[Torah]]. Nello stesso anno, dato che la mia forza risultava stimolata dalle visioni degli angeli e delle anime benedette, intrapresi un prolungato digiuno nella settimana precedente a [[Purim]]. Essendomi rinchiuso in una stanza separata in santità e purezza, lo spirito venne su di me, i miei capelli si rizzarono, le mie ginocchia vacillarono, vidi la [[Merkavah]] ed ebbi visioni di Dio per tutto il giorno e per tutta la notte|[[Gershom Scholem]], ''[[Sabbatai Sevi: The Mystical Messiah]]''}}<ref>Gershom Scholem, ''Sabbatai Sevi: The Mystical Messiah'', 204.</ref>}}
 
Questa visione durò approssimativamente ventiquattro ore ed ebbe un importantissimo impatto sulla sua percezione della realtà così come sul suo intero essere conferendogli la consapevolezza di avere una missione profetica. Oltretutto fu questa esperienza che gli fece nascere il convincimento che il [[Messia]] era giunto sulla terra e che egli identificava in [[Sabbatai Zevi]].</br>