Pamphili: differenze tra le versioni
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== Note storiche ==
La famiglia è originaria di [[Gubbio]]. Le sue radici si fanno risalire ad un certo [[Amanzio]] vissuto nel IX secolo e sceso in [[Italia]] al seguito di [[Carlo Magno]]. Nel [[1461]] si trasferirono a Roma con Jacopo e Francesco, i quali divennero ben presto tanto ricchi e potenti da ottenere il titolo di [[conte|Conti]] del [[Sacro Romano Impero]] dall'Imperatore [[Federico III d'Asburgo|Federico III]]. Nel [[1470]] Antonio Pamphili acquistò una casa a piazza [[Pasquino]] e fece sposare il figlio Angelo Benedetto con Emilia Mellini, che gli portò in dote alcune case adiacenti che formarono il primo nucleo di [[Palazzo Pamphilj]]. In questo periodo, grazie all'amicizia col pontefice [[Sisto IV]], ebbero vari incarichi di fiducia. Il figlio di Angelo Benedetto, Pamphilio, sposò Orazia Mattei, genitori di [[Girolamo Pamphili]] ([[1605]]-[[1610]]) che sarà [[cardinale vicario]] di [[Roma]], incrementando il prestigio della nobile famiglia.
La definitiva affermazione della famiglia avvenne nel [[1644]], quando Giovanni Battista Pamphili fu eletto Papa con il nome di [[Innocenzo X]] ([[1644]]-[[1655]]). Questo Papa, descritto quale asciutto e collerico si comportò da gran mecenate, proteggendo i grandi uomini cultura e artisti del suo tempo, [[Athanasius Kircher]], [[Giovan Lorenzo Bernini]], [[Francesco Borromini]], [[Pietro da Cortona]], che per lui eseguirono numerose opere. ▼
<br />Sotto il suo pontificato la famiglia realizzò a Roma una propria villa (oggi [[Villa Doria Pamphilj|Doria Pamphilj]]) e acquisì particolare prestigio la cognata del papa, [[Donna Olimpia Maidalchini|Olimpia Maidalchini]], nota al popolo come Donna Olimpia, che ebbe tra l'altro il merito di far riammettere nella corte pontificia [[Gianlorenzo Bernini]], caduto precedentemente in disgrazia per l'abortito progetto di elevare due campanili davanti alla facciata della basilica di S. Pietro. ▼
▲Successivamente una serie di matrimoni, coi Mellini e i del Bufalo, ne aumentarono la potenza, tanto che i Pamphili innalzarono sul frontone della loro casa il blasone: una colomba con un ramo d'ulivo nel becco, sormontata da tre gigli d'oro. La definitiva affermazione della famiglia avvenne nel [[1644]], quando Giovanni Battista Pamphili fu eletto Papa con il nome di [[Innocenzo X]] ([[1644]]-[[1655]]). Questo Papa, descritto quale asciutto e collerico si comportò da gran mecenate, proteggendo i grandi uomini cultura e artisti del suo tempo, [[Athanasius Kircher]], [[Giovan Lorenzo Bernini]], [[Francesco Borromini]], [[Pietro da Cortona]], che per lui eseguirono numerose opere.
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I Pamphili furono eredi della famiglia bolognese [[Facchinetti (famiglia)|Facchinetti]], e perciò ottennero la dignità di [[Senato di Bologna|senatori di Bologna]] nel [[1685]]; occuparono fino al [[1747]] il seggio XXVI, e dal [[1751]] al [[1760]] il seggio XI. La linea maschile della famiglia si estinse nel [[1760]] con la morte di Girolamo Pamphili. Nel [[1763]] [[Clemente XIII]] concesse al principe [[Giovanni Andrea IV]] [[Doria Landi]] ([[1705]] – [[1764]]) il cognome, le insegne e i beni della famiglia Pamphili, grazie alla parentela acquisita dal matrimonio tra [[Giovanni Andrea III]] Doria ([[1653]] – [[1737]]) e [[Anna Pamphili]]. Da questo momento la famiglia si chiamò [[Doria Pamphili]]. Ultimo personaggio di spicco della casata dei Doria Pamphili fu [[Filippo Andrea VI Doria Pamphili]], eletto primo sindaco di Roma, dopo la liberazione dell'Italia durante la seconda guerra mondiale e padre di Orietta ultima erede diretta della famiglia.
==Stemma==
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