Monastero di Sant'Antonio: differenze tra le versioni

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Il '''monastero di Sant'Antonio''' è uno dei principali monasteri [[Chiesa copta ortodossa|copti]] dell'[[Egitto]]. Si trova a circa 40 km ad ovest di [[Zafarana]] e a circa 160 km a sud-est del [[Cairo]], nel [[deserto orientale]], non distante dal [[Mar Rosso]].<br />È il più antico monastero cristiano del mondo.
È il più antico monastero cristiano del mondo.
 
== Fondazione e storia ==
Il monastero fu costruito verso il [[356]] sulla tomba di [[sant'Antonio abate]]. Poco si conosce del primo periodo di vita del monastero. Durante il sesto e settimo secolo parecchi monaci provenienti dall'area di [[Scetes]] si rifugiarono in questo monastero per fuggire dalle frequenti incursioni dei [[beduini]] del [[deserto occidentale]]. I beduini riuscirono a distruggerlo parzialmente nell'[[XI secolo]].
 
Il monastero riuscì a riprendersi e fiorì dal [[XII secolo|XII]] fino al [[XV secolo]], ma venne saccheggiato nel [[1454]] dai beduini. In risposta a questi attacchi attorno al monastero venne costruita una struttura simile a una fortezza per proteggerlo.
 
== Storia moderna ==
Il monastero in epoca moderna è un villaggio indipendente con giardini, un mulino, un forno e cinque chiese. Le mura sono adorne di affreschi che ritraggono cavalieri in colori brillanti ed eremiti in colori più tenui.
 
Gli affreschi sono rovinati da secoli di fuliggine, grasso delle candele, olio e polvere. In uno sforzo collaborativo tra il Consiglio supremo di antichità e il Centro di ricerche americano in Egitto sono stati intrapresi dei lavori di restauro dei dipinti, dei quali i più antichi risalgono al [[VII secolo|VII]] e [[VIII secolo]], mentre quelli più recenti al [[XIII secolo]]. All'interno della chiesa di Sant'Antonio si trova anche un restauro di un lavoro in legno.
 
Il monastero possiede anche una biblioteca con oltre 1700 manoscritti. Questa probabilmente ospitava molti più volumi, ma il loro numero si ridusse significativamente a causa dei saccheggi compiuti dai beduini, che utilizzarono molti dei manoscritti come combustibili per cucinare.<ref>Dunn, Jimmy. [http://www.touregypt.net/featurestories/antony.htm ''St. Antony's Monastery (Deir Mar Antonios)''.]</ref>