Baia di Hitokappu: differenze tra le versioni

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== Il raduno della flotta d'attacco nipponica ==
La scelta di questa remota baia, spesso coperta dalla nebbia e sita in una regione inospitale, non fu casuale:<ref>Eddy Bauer: ''Storia controversa della seconda guerra mondiale''. De Agostani Editore, Novara; 1968</ref> era anzi una località eccellente per radunare un'importante flotta d'attacco senza destare, con i preparativi, le attenzioni indesiderate della popolazione e soprattutto di stranieri<ref>Martin Gilbert: ''La grande storia della seconda guerra mondiale''. Mondadori Editore, Milano; 1990.</ref>. Nel corso di novembre affluì nella baia la 1ª Flotta aerea ("Kido Butai") del [[viceammiraglio]] [[Chūichi Nagumo]], incaricata di eseguire l'[[attacco di Pearl Harbor]]: contava sei portaerei ({{nave||Akagi|portaerei|2}}, {{nave||Kaga|portaerei|2}}, ''[[Sōryū]]'', ''[[Hiryū]]'', {{nave||''[[Shōkaku|portaerei|2}}]]'', ''[[Zuikaku]]''), il 1º [[Squadrone]] cacciatorpediniere del [[contrammiraglio]] [[Sentarō Ōmori]] (otto unità condotte dall'[[incrociatore leggero]] ''[[Abukuma]]''), la 3ª Divisione [[Nave da battaglia|corazzate]] del viceammiraglio [[Gun'ichi Mikawa]] ({{nave||Hiei|incrociatore da battaglia|2}}, {{nave||Kirishima|incrociatore da battaglia|2}}), l'8ª Divisione incrociatori del contrammiraglio [[Hiroaki Abe]] ({{nave||Tone|incrociatore 1937|2}} e {{nave||Chikuma|incrociatore 1938|2}}) e infine tre sommergibili (''[[I-19]]'', ''[[I-21]]'', ''[[I-23]]'') demandati a funzioni di esplorazioni e sotto il comando del [[capitano di vascello]] [[Kijirō Imaizumi]]. Il gruppo di rifornimento era composto da otto navi cisterna, al comando del capitano di [[Kyokuto Maru]].
 
Nel novembre 1941 le varie unità salparono da porti diversi e raggiunsero Hitokappu separatamente; le portaerei anzi predisposero esercitazioni aeronavali d'ordinanza lungo il percorso. All'epoca la baia era pressoché disabitata, a eccezione di poche baracche di pescatori: era per lo più sconosciuta dai giapponesi stessi, non disponeva di stazioni radio, non era servita da strade asfaltate e, alla data, i pochi sentieri sterrati per i quali la si raggiungeva erano completamente ghiacciati o, talvolta, ridotti a piste di fango<ref>A. Hillgruber: ''Storia della II guerra mondiale'', Laterza Editore, Bari; 1994</ref>. Il 22 novembre la squadra fu riunita al completo e agli equipaggi, cui non era stato rivelato alcunché sulla missione, fu proibito di utilizzare la radio; al contrario non fu abolito lo sbarco a terra, giacché la popolazione del luogo, di etnia [[Ainu]], non parlava il [[Lingua giapponese|giapponese]] e non poteva comunicare con i marinai<ref>AA.VV.: ''Storia della seconda guerra mondiale'' - voll. 1-4, Rizzoli Editore, Milano; 1967</ref>. La 1ª Flotta aerea salpò infine per le [[Hawaii]] alle 06:00 del 26 novembre (ora di [[Tokyo]]). La baia fu utilizzata una seconda e ultima volta dalla [[Marina imperiale giapponese]] tra il marzo e il maggio 1942, per addestrare la forza da sbarco destinata a [[Campagna delle Isole Aleutine|occupare Attu e Kiska]] nelle [[isole Aleutine]]<ref>E. Collotti: ''La seconda guerra mondiale'', Loescher Editore, Torino, 1973</ref>.