Unità militare navale: differenze tra le versioni

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I primi utilizzi di [[portaerei]] risalgono alla prima guerra mondiale, con la britannica [[HMS Furious (47)|HMS ''Furious'']] e le sue quasi gemelle della [[classe Glorious]], ma fu soltanto nella seconda guerra mondiale che le portaerei divennero organiche alla squadra. I principali scontri navali della guerra furono nella maggior parte delle occasioni decisi dagli aerei imbarcati e ciò influì profondamente sulla dottrina di impiego delle unità militari navali, sempre più spinte ad operare in flotta, come nelle "[[task force]]" statunitensi, e sempre meno impiegate in crociere solitarie, quali quelle delle unità navali tedesche, quasi sempre concluse con esito drammatico. Le portaerei assursero al ruolo di nave di primaria importanza e furono, per esempio, parte fondamentale dello strumento navale degli Stati Uniti, che arrivarono a costruire grandi numeri di queste unità anche nelle versioni con meno potenza motrice e quindi più lente, ma economiche, adibite a compiti di scorta come le statunitensi della [[classe Sangamon]], convertita da una classe di petroliere di squadra, o le classi [[classe Bogue (portaerei)|Bogue]] e Casablanca, le più numerose in assoluto tra le classi di portaerei nella storia della marineria.
 
==== La [[Nottenotte di Taranto]] ====
Pur nello scetticismo di alcuni detrattori dell'[[Aviazione di marina|Aviazione Navale]], le principali potenze si dotarono di unità portaerei e misero a punto fino alla vigilia della guerra le tecniche di impiego degli [[Aerosilurante|aerosiluranti]] imbarcati.

[[File:HMS Illustrious (AWM 302415).jpg|thumb|left|La HMS ''Illustrious '' protagonista dell'attacco a Taranto]]
 
Durante la seconda guerra mondiale il [[Mediterraneo]] fu spesso teatro di scontri tra la Marina italiana e quella britannica<ref>G. Rocca. ''Fucilate gli ammiragli''.</ref><ref>A. Trizzino. ''Navi e poltrone''.<br />Testo controverso che fruttò una denuncia per diffamazione all'autore, che ne uscì assolto.</ref><ref>A. Cunningham. ''L'odissea di un marinaio''.</ref><ref>W. Churchill. ''La seconda guerra mondiale''</ref>. [[File:Nave Conte di Cavour Taranto.jpg|thumb|upright|Nave Conte di Cavour parzialmente affondata]]Quest'ultima, in condizioni di difficoltà a operare a causa della flotta italiana che poteva schierare entro breve tempo dalla dichiarazione di guerra sei corazzate di cui due moderne navi da battaglia della [[classe Littorio]], decise di sfruttare la disponibilità di due portaerei: la [[HMS Eagle (94)|HMS Eagle]] e la [[HMS Illustrious (R87)|HMS Illustrious]]. L'[[Notte di Taranto|operazione Judgement]], nota in Italia come ''Notte di Taranto'', fu l'evento con il quale nella notte tra l'11 e il 12 novembre [[1940]] gli aerosiluranti britannici dimezzarono in poche ore la potenza della flotta italiana.
In effetti, a causa di una avaria della ''Eagle'', la sola ''Illustrious'' poté effettuare l'attacco. Questo fu il primo esempio nel conflitto dei nuovi rapporti di forza creatisi tra unità navali, che avrebbero privilegiato le formazioni in possesso di una capacità aerea. Alla battaglia di Taranto, seguì il 27 maggio [[1941]] l'affondamento della [[Bismarck (nave da battaglia)|Bismarck]], un altro caso in cui un'importante nave da battaglia venne affondata da forze aeronavali congiunte.
 
[[File:Japanese planes preparing-Pearl Harbor.jpg|thumb|Un gruppo di [[aerosilurante|aerosiluranti]] [[Aichi D3A|Aichi D3A1]] ''"Val'']]" si prepara a decollare dal ponte di una portaerei durante l'attacco a Pearl Harbor; sullo sfondo la portaerei ''[[Sōryū (portaerei)|Sōryū]]'']]
 
Il Giappone inviò degli analisti a Taranto per studiare l'esperienza britannica e trasferirla nella pianificazione dell'[[attacco di Pearl Harbor]] del 7 dicembre [[1941]], dove sei portaerei nipponiche tentarono anch'esse di ridimensionare la potenza navale del loro avversario e riuscirono a distruggere praticamente la flotta da battaglia statunitense. Fallirono parte della missione, perché non riuscirono a colpire proprio le 3 portaerei nemiche, in quel momento assenti e non si attardarono a distruggere i depositi di carburante e siluri della base proprio nel timore di un contrattacco di queste ultime.