Località abitata: differenze tra le versioni

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In Italia il [[codice della strada]] (D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285), all'art. 3.lo definisce come un «insieme di edifici, delimitato lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e fine. Per insieme di edifici si intende un raggruppamento continuo, ancorché intervallato da [[strada|strade]], [[piazza|piazze]], [[giardini]] o simili, costituito da non meno di venticinque fabbricati e da aree di uso pubblico con accessi veicolari o pedonali sulla strada».
 
Sempre in Italia, l'[[ISTAT]] lo definisce come la località abitata costituita da un «aggregato di case contigue o vicine con interposte strade, piazze e simili, o comunque brevi soluzioni di continuità per la cui determinazione si assume un valore variabile intorno ai 70 metri, caratterizzato dall'esistenza di servizi od esercizi pubblici ([[scuola]], ufficio pubblico, [[farmacia]], [[negozio]] o simili) costituenti la condizione di una forma autonoma di vita sociale, e generalmente determinanti un luogo di raccolta ove sono soliti concorrere anche gli abitanti dei luoghi vicini per ragioni di [[culto]], istruzione, affari, approvvigionamento e simili, in modo da manifestare l'esistenza di una forma di vita sociale coordinata dal centro stesso. (''omissis'')», differenziandolo così dal [[#Nucleo abitato|nucleo abitato]] e dal [[quartiere]], che è contiguo ad altri luoghi di raccolta ed insieme a questi sono parte del centro abitato stesso.
 
Un centro abitato può dare il suo nome ad una [[frazione geografica]].