Igino Giordani: differenze tra le versioni

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Il 2 giugno [[1946]] venne eletto alla [[Assemblea Costituente della Repubblica Italiana|Assemblea Costituente]] per la [[circoscrizione]] di [[Roma]], il 1º agosto succedette a [[Guido Gonella]] nella direzione de ''[[Il Popolo]]'' (1946-1947). A novembre dello stesso anno venne eletto [[consigliere comunale]] a Roma.
 
Il 17 settembre [[1948]] a [[Montecitorio]] incontrò [[Chiara Lubich]] e da quel momento condivise gli ideali del [[Movimento dei Focolari]], da lei fondato nel 1943. Igino Giordani fu il primo [[laico]] [[matrimonio|sposato]] a [[consacrazione|consacrarsi]] a [[Dio]] nel focolare. Egli compariva alla fondatrice Chiara Lubich con tutto il patrimonio del suo vissuto di politico e di cristiano impegnato, con le sue realtà di coniugato, padre di famiglia, educatore. Ella dirà che «vedeva in lui l'umanità»; lo considerava come seme di «tutte le vocazioni laicali» all'interno del Movimento dei Focolari, a cominciare dai Gen (i giovani, la «generazione nuova»), ma «vedeva» nella sua figura anche i sacerdoti, i religiosi e i giovani dei seminari e noviziati. Scorgeva in lui «riassunta proprio questa umanità rinnovata dall'ideale dell'unità»; di essa Foco era il «simbolo», per essa lei lo considerava investito di un vero «carisma». Per tutto questo subito dopo la morte di Igino, Chiara stessa lo dichiara «confondatorecofondatore del Movimento»<ref>C. Lubich, ''I volontari di Dio'', Città Nuova, Roma, 1996, p. 146; C. Lubich, "Giordani focolarino", in Città Nuova, 9 (1980), pp. 22-25.</ref> insieme a [[presbitero|don]] [[Pasquale Foresi]] ed al [[vescovo]] [[Germania|tedesco]] [[Klaus Hemmerle]].
 
Fu uno degli autori del primo [[disegno di legge]] sull'[[obiezione di coscienza]], nel [[1949]]. Poi, nel [[1953]] uscito dalla vita [[politica]], fu collaboratore dell'"[[Osservatore Romano]]" e de "[[Il Popolo]]". Fu intensa la sua attività culturale in questo periodo.