Ordine architettonico: differenze tra le versioni

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Il primo esempio di capitello corinzio risale invece al [[IV secolo a.C.]] nel [[Tempio di Apollo Epicuro|tempio di Apollo a Bassae]]. Secondo Marco Vitruvio Pollione l'inventore fu l'architetto [[Callimaco (scultore)|Callimaco]], che passeggiando vide un cesto depositato come offerta votiva su una tomba di una giovane e coperto da una lastra quadrangolare, intorno al quale era cresciuta una pianta di [[Acanthus|acanto]], dal quale prese ispirazione per lo schema decorativo del nuovo capitello. A questi tre ordini Vitruvio aggiunse, con una descrizione sommaria, l'ordine tuscanico che riteneva autoctono dell'Italia, ma che in realtà rappresenta una variante locale italica del dorico.<ref>Joseph Rykwert, ''op. cit.", 2010, pag.248 e sgg.</ref>
 
A partire dalla fine del XV secolo, la diffusione del trattato vitruviano portò a varie riflessioni e speculazioni sugli ordini architettonici. Dal [[XVI secolo]] in poi, i teorici dell'architettura e per primo [[Sebastiano Serlio]], riconobbero cinque ordini nell'architettura classica, aggiungendo quindi l'[[ordine composito]] che Vitruvio non cita in quanto fu una creazione romana dell'epoca di [[Augusto (imperatore romano)|Augusto]] mescolando gli stili ionico e corinzio insieme.<ref>
Particolarmente importante, per aver definito con estrema chiarezza il concetto di ordine architettonico e per la sua grande diffusione, fu il trattato di [[Jacopo Barozzi da Vignola|Vignola]] intitolato appunto ''Regola delli cinque ordini d'architettura'' pubblicato nel 1562.</ref>
 
La speculazione sugli ordini continuò fino al XIX secolo con tentativi vari di canonizzazione di tipi, utilizzazioni, dimensioni, proporzioni e sintassi compositiva, ma anche con ricerche stravaganti tra cui proposte di ulteriori ordini.