XIV secolo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
localismo, info già presenti in Italia medievale
Riga 3:
 
== Avvenimenti ==
Una caratteristica fondamentale di questo secolo è la continuazione e l'accentuazione di quel processo di concentramento politico, che già da secoli veniva lentamente reagendo contro la frantumazione, anzi polverizzazione dell'[[Italia]] in un'inverosimile quantità di [[feudo|feudi]] e [[Comune|Comuni]], ognuno dei quali aveva goduto di una quasi assoluta indipendenza.
 
L'autorità imperiale si sta man mano disgregando per il sorgere della coscienza nazionale, per l'esito infelice della spedizione di [[Arrigo VII]], invano esaltato da [[Dante]], e per quello disastroso dei suoi successori [[Ludovico il Bavaro]], [[Carlo IV di Lussemburgo|Carlo IV]] e [[Venceslao di Lussemburgo|Venceslao di Boemia]]. Il potere politico del Papato si è logorato nella estenuante lotta contro gli [[Hohenstaufen]] e gli [[Angioini]]. I Comuni si svenano nelle lotte intestine.
 
Occorre una forza nuova che elimini l'anarchia delle dissuasioni interne, compia la definitiva fusione degli elementi romano e barbarico, riunisca la sovranità di ogni Stato in un uomo solo o in un potere organico, solido, ben radicato, capace di stabilire l'ordine e garantire la sicurezza di vita: sorge così il periodo delle [[Signoria cittadina|Signorie]] e dei [[Principato (diritto)|Principati]].
 
Naturalmente tutto ciò non avviene se non attraverso ad innumerevoli episodi drammatici, che da un lato, spesso, i capi di antiche casate ragguardevoli non accettano il giogo, cioè non si rassegnano a divenire sudditi del rappresentante di una famiglia che fu, fino a ieri, loro pari; dall'altro, il popolo trova nelle difficoltà economiche o nella nostalgia delle abolite libertà comunali l'energia della ribellione. Ma i Signori a lor volta giustificano la propria ragione d'essere estendendo il dominio dello Stato e promuovendo il progresso economico e civile, mentre, per far fronte a tutti i nemici interni, dispongono di una forza nuova di cui si erano serviti i Comuni, ma che acquista ora maggiore rilievo e potenza: le milizie mercenarie. Queste occupano un posto di primo piano nella storia d'Italia del Trecento e del [[XV secolo|Quattrocento]] e mettono in luce degli eccellenti condottieri, stranieri prima, poi italiani.
 
Come è noto, le Milizie mercenarie sono di origine straniera e possono riallacciarsi a quei gruppi di guerrieri del [[Nord]] e del [[Nord Ovest]] che, al ritorno dalle [[Crociate]], non volendo o non potendo restituirsi al proprio paese, si fermavano in Italia a soldo di quel Signore o Comune che meglio li pagasse.
 
Accadde che, dopo qualche tempo, anche in Italia ci si rese conto che codesto mestiere di Uomini d'armi aveva dei vantaggi: da principio individui isolati o gruppi di Italiani si arruolarono sotto la bandiera di qualche capitano di ventura straniero; poi, man mano, essi divennero la maggioranza e dettero lo sfratto agli intrusi, costituendo, già sul finire del XIV secolo sotto [[Alberico da Barbiano]], la prima Milizia Mercenaria italiana.
 
Il processo storico e politico si svolge in Italia con assai maggior lentezza che non in altri Paesi e soprattutto con ritmo diverso da zona a zona, tanto che si può ripartire l'Italia del Trecento in vari gruppi corrispondenti a varie posizioni geografiche e sistemazioni politiche.
 
In [[Alta Italia]] si consolidano, più rapidamente che altrove, le Signorie: i [[Contea di Savoia|Conti di Savoia]], i Principi [[Savoia-Acaia|D'Acaja]], i [[Marchesi di Monferrato]], i [[Marchesi di Saluzzo]] in [[Piemonte]]; i [[Torriani]], i [[Visconti]], gli [[Sforza]] a [[Milano]]; gli [[Scaligeri]] a [[Verona]]; i [[Gonzaga]] a [[Mantova]]; gli [[Estensi]] a [[Ferrara]], [[Modena]] e [[Reggio nell'Emilia|Reggio]].
 
Il secondo gruppo è costituito dalle tre grandi [[Repubbliche Marinare]] di [[Genova]], [[Venezia]] e [[Pisa]]. La prima, retta a sistema nettamente aristocratico, estende le sue conquiste in terra ferma e in [[Europa orientale|Oriente]]. La seconda, retta anch' essa da governo aristocratico, è animata da fiero spirito bellicoso, ma estenuata dalla secolare lotta contro la rivale Genova. Pisa (il cui porto sarà distrutto da Genova nella battaglia della Meloria), dibattendosi fra la libertà e la tirannide, declina a poco a poco e si prepara ad essere assorbita da parte di [[Firenze]].
 
La [[Repubblica Fiorentina]] pur essendo anch'essa travagliata da rivolte, si fa più forte, anche per la ricchezza dei suoi banchieri; mentre [[Roma]], disertata dai Papi che per settant'anni prendono dimora ad [[Avignone]], vede dilagare l'anarchia di nobili facinorosi e di signorotti prepotenti, anarchia che il tribuno [[Cola di Rienzo]] malamente cercherà di troncare.
 
Nell'[[Italia Meridionale]] abbiamo un vasto Stato unitario, il [[Regno di Napoli]], sotto gli [[Angiò]], mentre la [[Sicilia]] gode di un secolo di autonomia, prima di passare sotto la dominazione spagnola.
 
Ha inizio la ''[[piccola era glaciale]]''
 
=== Europa ===
 
* 1302: [[Battaglia degli speroni d'oro]]: vittoria dei fiamminghi sull'esercito francese di [[Filippo IV il Bello]]
* 1315: [[Battaglia di Morgarten]], con la vittoria dei Cantoni svizzeri sugli Asburgo d'Austria