Attacco a Malta: differenze tra le versioni
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Nel luglio 1941 l'ambiziosa e temeraria azione contro [[Malta]], denominata ''Malta 2'', fu operativa. Con due Mas, partiti la sera del 25 luglio da [[Augusta]], il 26 luglio la Xª MAS provò ad attaccare il possedimento inglese partendo dalla nave appoggio ''[[Diana (avviso)|Diana]]''. Vi presero parte il "451" del sottotenente di vascello Giorgio Sciolette ed il "452" al comando del tenente di vascello Giobatta Parodi (recante a bordo il capitano Moccagatta ed il capitano medico [[Bruno Falcomatà]]); con loro un consistente gruppo di [[Barchino esplosivo|barchini esplosivi]] M.T.M. (con a bordo tra gli altri [[Fiorenzo Capriotti]], preso prigioniero nell'azione e decorato con la medaglia d'argento al valor militare)<ref>{{Cita|Garibaldi, Di Sclafani 2010|pp. 105-106|GaribaldiDiSclafani2010}}</ref> e due [[siluro a lenta corsa|SLC]]: il piano operativo prevedeva che durante la notte l'SLC facesse saltare le ostruzioni di ponte sant'Elmo che chiudevano il porto di [[La Valletta]], e immediatamente i barchini avrebbero dovuto irrompere nel varco e colpire le navi all'ancora. L'altro SLC avrebbe dovuto attaccare i sommergibili inglesi in porto.
L'attacco iniziale alle ostruzioni doveva essere portato dal [[maggiore]] [[Teseo Tesei|Tesei]], fondatore del gruppo, che visto il ritardo accumulato a causa delle varie avarie ai mezzi si portò con il suo SLC insieme al 2° capo palombaro [[Alcide Pedretti]] per far saltare le ostruzioni<ref>{{cita web|url= http://www.marina.difesa.it/storia/movm/Parte06/Bio06/MOVM6113b.asp|titolo= Teseo Tesei sul sito della Marina Militare|accesso=}}</ref>. Le difese dell'isola erano però entrate in stato di allerta grazie agli avvistamenti radar; Tesei allora si fece saltare in aria col suo mezzo, spolettando il siluro a tempo zero (esplosione immediata)<ref>
Allora gli incursori si lanciarono contro l'entrata, ma molti vennero falciati dalle postazioni che difendevano l'imboccatura di una delle due baie che costituiscono il porto, Marsamuscetto (l'altra è il Grand Harbour, o Porto Grande); due di loro, Costa e Barla, sbarcati sulle coste maltesi, furono catturati, così come Frassetto, caduto in acqua.
infine, all'alba, decollarono dagli aeroporti dell'isola ([[Ħal Far]] e [[Luca (Malta)|Luqa]]) trenta [[Aereo da caccia|aerei da caccia]] [[Hawker Hurricane|Hurricane]] inglesi del 126°, 185° e 251° ''Squadron'' che individuarono le navi appoggio italiane e le colpirono duramente, causando anche molti morti e feriti, tra i quali Moccagatta<ref>http://www.marina.difesa.it/storiacultura/storia/medaglie/Pagine/MoccagattaVittorio.aspx</ref>, nonostante venissero contrastati da dieci caccia [[Macchi MC.200]] del [[54º Stormo Caccia Terrestre|54º Stormo]] e il Mas 451 fu distrutto e 9 uomini d'equipaggio catturati.
Nella battaglia aerea secondo gli italiani vennero abbattuti tre Hurricane contro due Macchi, mentre gli inglesi affermarono di aver abbattuto tre Macchi perdendo un solo Hurricane.
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