Santerno: differenze tra le versioni

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A quota 500 m il fiume ha un letto largo già qualche metro. Qui è stata costruita una [[diga]] per il contenimento degli inserti che il fiume trascina con sé quando è in piena. Lo sbarramento serve per impedire al fiume di portare il materiale a valle.<ref name=Raspanti>Lorenzo Raspanti, ''Il fiume racconta'', 1997, Edizioni Il Nuovo Diario Messaggero, Imola.</ref> Una seconda diga è stata costruita più a valle, a Codrignano.<br />
Dopo Castiglioncello il Santerno bagna [[Castel del Rio]]. Qui si trova il più famoso attraversamento del fiume: la strada scavalca il Santerno lungo il noto Ponte degli Alidosi, costruito nel [[Medioevo]] con la caratteristica forma a schiena d'asino. Il fiume riceve poi da destra il [[rio di Gaggio]] e da sinistra il [[rio di Filetto]] e raggiunge [[Fontanelice]], [[Borgo Tossignano]]. Qui il fiume attraversa la [[Vena del Gesso Romagnola|Vena del Gesso]], formazione geologica interamente gessosa che si estende in senso Est-Ovest per 25&nbsp;km attraversando le valli del Santerno, del [[Senio]] e deldella [[Sintria]]. Camminando lungo il fiume, si possono osservare le regolari stratificazioni della Vena.
 
Dopo aver bagnato [[Casalfiumanese]], la valle si allarga e il Santerno entra in pianura, raggiungendo [[Imola]]; poco dopo riceve, ancora da destra, il rio [[Sanguinario]]. Superata Imola, il Santerno passa tra [[Mordano]] e [[Bagnara di Romagna]], poi rasenta [[Sant'Agata sul Santerno]] infine, dirigendosi a nord e poi a nord-est, sfocia nel [[Reno (Italia)|Reno]], in territorio del comune di [[Alfonsine]].<ref>Fino alla prima metà del Novecento vi era un borgo al punto di confluenza, «Chiavica di legno», oggi pressoché abbandonato.</ref> È retto da argini per gli ultimi 32&nbsp;km di pianura.