Maestro Martino da Como: differenze tra le versioni

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Nelle cucine [[Città del Vaticano|vaticane]] si consacra il suo successo e la sua fama di cuoco provetto. In particolare, è apprezzata la sua fantasia creativa ed il fatto che non sia uso - come invece molti suoi colleghi - a copiare [[Ricetta|ricette]] già note, quanto piuttosto ad inventarne di nuove o rielaborare, con estro e gusto moderni, quelle tradizionali.
 
Dalla seconda metà degli anni [[Anni 1450|'50]], fino al [[1465]], è cuoco personale di un alto [[prelato]]: il [[cardinale]] [[Camerlengo (Chiesa cattolica)|camerlengo]] [[Ludovico Scarampi Mezzarota]], [[Patriarcato (cristianesimo)|Patriarca]] di [[Aquileia]], così noto per l'opulenza dei suoi banchetti (da alcuni definiti, addirittura, "licenziosi") da essere soprannominato "cardinal [[Lucio Licinio Lucullo|Lucullo]]"<ref>[http://www.summagallicana.it/lessico/p/Platina%20-%20Bartolomeo%20Sacchi%20detto%20il%20Platina.htm Summagallicana - Bartolomeo Sacchi detto il Plàtina]</ref>"; questi, infatti, aveva stanziato la somma di 20 ducati al giorno da spendere per il cibo (una cifra che oggi corrisponde ad oltre 500 Euro).<!---Cambio? citazione?---> Grazie a questa generosa disponibilità, in quegli anni abbiamo la più importante ed abbondante produzione ed elaborazione culinaria di Martino - nonché la stesura dei primi manoscritti formanti il suo libro - il quale diventa, ben presto, il vessillo della nuova cucina per tutti i suoi contemporanei.
 
Alcuni storici ritengono che Martino possa aver appreso i primi rudimenti dell'arte culinaria a partire dal [[1442]], presso la cucina d'un qualche [[convento]] od [[Casa di riposo|ospizio]] del Canton Ticino sua terra d'origine; successivamente Martino già al seguito del cardinale Scarampi, durante i lunghi soggiorni dell'alto prelato a Napoli, si formò professionalmente in un ambiente legato alle tradizioni alimentari catalane ed approfondì le sue conoscenze in ambito gastronomico venendo a contatto con la cucina araba. Nella Napoli aragonese, con la sua fantasia creativa riuscì