Camicia: differenze tra le versioni

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Attorno al 1860 cominciarono a comparire le prime camicie colorate, all'inizio portate solo per gli abiti da giorno, mentre per quelli da sera il bianco restava di rigore. Lo sport, diffusosi dalla seconda metà del secolo, introdusse utili novità: il colletto floscio e attaccato, la camicia sportiva portata anche senza la giacca, in flanella, in jeans. Quest'ultima faceva parte all'inizio di una divisa da lavoro, ma venne poi adottata dai giovani come segno di contestazione. Durante gli anni venti fu molto di moda la cosiddetta camicia button down, col collo fermato da due bottoncini sul davanti, che ormai è diventata un classico della moda. Per evitare che le estremità del collo si arricciassero, soprattutto con la cravatta, si usavano le apposite stecche o [[Tendicollo]].
 
Nel 1900 ed ancora tutt'oggi, tra le camicie più prestigiose al mondo vi sono quelle della scuola Napoletana, che si differenziano dalle altre per l'elevato numero di cuciture e ricami eseguiti a mano. Un' altro caratteristico dettaglio delle camicie Napoletane fatte a mano è l'attaccatura delle maniche quando il busto è già stato chiuso/cucito. Questa tecnica solita per le giacche sartoriali diventa una complicazione sartoriale per la camicia, necessaria per ottenere le caratteristiche pieghe all'altezza della spalla che dona morbidezza ed adattabilità alle diverse forme.
 
== Tipi di camicie ==