Nebulosa di Orione: differenze tra le versioni

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Le osservazioni hanno permesso di scorgere sulla nebulosa una tinta di colore verdastro, che si aggiunge alle regioni di marcato colore rosso e blu-violetto. L'alone rosso è ben noto, essendo causato dalla [[radiazione]] [[H-alfa]] alla [[lunghezza d'onda]] di 656,3 [[nanometro|nm]]. Il blu-violetto è dovuto invece alla radiazione riflessa proveniente dalle stelle di [[classificazione stellare|classe O]], di grande [[Massa (fisica)|massa]] e di colore blu.
 
Il verde invece è stato un enigma per gli studiosi fino alla prima metà del [[XX secolo]], poiché le cause delle linee spettrali sul verde non erano conosciute. Tra le varie speculazioni vi fu quella che affermava che le linee verdi sarebbero state causate da un elemento nuovo, a cui fu dato il nome di "''[[nebulium"]]''. Con lo studio della fisica atomica fu in seguito determinato che lo spettro verde è causato da un fenomeno noto come "transizione proibita", ossia la transizione a bassa probabilità di un [[elettrone]] in un atomo di [[ossigeno]] doppiamente [[Ione|ionizzato]]. Questa radiazione è però impossibile da riprodurre in laboratorio, poiché dipende dall'ambiente peculiare possibile solo nello spazio profondo.<ref>Bowen, Ira S., 1927, "The Origin of the Nebulium Spectrum", ''Nature'' 120, 473</ref>
 
== Struttura ==