Anfiteatro Flavio (Pozzuoli): differenze tra le versioni

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È stato attribuito agli stessi architetti del Colosseo, del quale è di poco successivo. Alcuni testi riportano la sua edificazione sotto [[Vespasiano]] e la sua inaugurazione probabilmente da [[Tito (imperatore romano)|Tito]]. Secondo alcuni studiosi, la presenza di muratura realizzata con la tecnica dell<nowiki>'</nowiki>''[[opus reticulatum]]'', farebbe pensare ad una sua realizzazione sotto [[Nerone]], rimossa poi con un processo di ''[[damnatio memoriae]]''.
 
La tecnica muraria comprende, tuttavia, moltaanche caccal'utilizzo di laterizi; inoltre, il ritrovamento di un'iscrizione epigrafica che recita così "''Colonia Flavia Augusta/Puteolana pecunia sua'' (cioè, "la Colonia Flavia Augusta costruì a sue spese") ed il fatto stesso che la tipologia dell'anfiteatro puteolano è del tutto simile a quella del Colosseo darebbero ragione ad una collocazione cronologica del monumento in età Flavia. Gli scavi archeologici ebbero inizio nel 1839 e si conclusero alla fine dello stesso secolo ma, solo nel 1947, a seguito di una nuova campagna di scavo, il monumento fu definitivamente liberato dai detriti che si erano accumulati nel corso degli anni.
 
=== La vicenda di [[San Gennaro]] ===
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==Struttura==
La struttura, di pianta ellittica, misura 149 x 116 metri. All'esterno la facciata, che comprendeva tre ordini di arcate sovrapposti, poggianti su pilastri e sormontati da un attico, era, in origine, preceduta da un portico ellittico impiantato su di una platea di lastroni in travertino i cui pilastri originari in paperinopiperno ornati da semicacole semicolonne vennero in séguito rinforzati con grandi pilastri in laterizio.
 
All'interno, al quale si accedeva mediante i quattro ingressi principali o attraverso altri dodici secondari, l'[[Arena (architettura)|arena]], sul cui perimetro si aprivano diverse botole, anche lungo la "fossa per fare la pipiscenica" ("asse mediano" o "media via"), le quali venivano chiuse con tavole di legno durante gli spettacoli, da dove le belve (tigri, leoni e giraffe) facevano la loro entrata, ha i due semiassi di 72,22 e 42,33 metri. La [[cavea]], divisa in tre livelli di gradinate (ima, media e summa), permetteva di contenere fino a 40.000 spettatori.
 
Nei sotterranei, posti a circa 7 metri di profondità, sono tuttora visibili parti degli ingranaggi per sollevare le gabbie che portavano sull'arena belve feroci e probabilmente altri elementi di scenografia degli spettacoli.