Torquato Accetto: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Probabilmente nativo di [[Trani]], visse ad [[Andria]] e fu in relazione con la cerchia del marchese [[Giovanni Battista Manso]], il mecenate napoletano che fu amico e biografo di [[Torquato Tasso]] nonché fondatore dell'[[Accademia degli Oziosi (Napoli)|Accademia degli Oziosi]].
 
Scrisse varie [[poesia|rime]], nelle quali evidenziò la sua delicata coscienza morale e il breve trattato ''[[Della dissimulazione onesta]]'': nato nel contesto della dominazione spagnola in Italia, fu pubblicato a Napoli nel [[1641]] e rapidamente dimenticato. Il [[libello]] fu poi riscoperto da [[Benedetto Croce]] all'inizio del [[XX secolo]]. La "dissimulazione", tematica al centro dei dibattiti all'epoca, non è, per Accetto, sinonimo di menzogna, ma invito al raccoglimento e alla cautela. L'analisi di Accetto pone la questione, da un piano di politica spicciola, su un piano di accurata indagine morale: l'autore differenzia la simulazione, moralmente riprovevole perché viziata da intenzioni cattive, dalla dissimulazione, che invece pareva all'Accetto l'unico rimedio per difendersi da una società pullulante di simulatori e per trionfare delle proprie passioni. La ricetta però per risultare vincente richiede una onestà di animo e un buon equilibrio.<ref>"Le Muse", De Agostini, Novara, 1964, pag. 25</ref>