Battimenti (musica): differenze tra le versioni

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Spesso i battimenti sono appositamente impiegati per conseguire effetti speciali; nell'esempio dell'[[Organo (strumento musicale)|organo]], il registro della voce umana è formato da due tubi non perfettamente intonati, allo scopo di ottenere una specie di tremolio che imita la voce dei cantanti.
== Suoni di differenza, addizione ==
Suonando due note contemporaneamente, l'orecchio percepisce note aggiuntive di varie frequenze pari ad opportune somme e differenze delle due note emesse: si parla in questi casi di suoni di combinazione. Fra questi il più importante da un punto di vista pratico è il cosiddetto [[terzo suono di Tartini]], scoperto appunto dal [[Giuseppe Tartini|Tartini]] nel [[XVIII secolo|‘700]]. Il celebre violinista constatò infatti che suonando un bicordo ad un intervallo di 5ª (ovvero con rapporto di frequenze 3:2) si sentiva al basso un'altra nota la cui frequenza corrispondeva a un numero di vibrazioni pari alla differenza fra quelle dei due suoni originari. Così, ad esempio, se un suono aveva 900 vibrazioni e l'altro 600, il suono ulteriore che si sentiva aveva 300 vibrazioni al secondo ed era, quindi, di un'ottava più grave di quest'ultimo.
 
Da un punto di vista fisico il fenomeno risulta particolarmente evidente suonando due note ad un intervallo di 5ª poiché i prodotti di intermodulazione (vedi nel seguito) del second'ordine f<sub>2</sub>−f<sub>1</sub> e del terz'ordine 2f<sub>1</sub>−f<sub>2</sub>, che sono normalmente disgiunti, in questo caso coincidono esattamente sommandosi.
 
Il fenomeno dei suoni di combinazione è ormai noto da oltre mezzo secolo nell'elettronica applicata alle telecomunicazioni dove questi vengono denominati "prodotti di intermodulazione": si generano in ogni amplificatore non lineare, ovvero che produce una forte distorsione su duesui segnali in ingresso, in particolare quindi anche all'interno del nostro orecchio quando questo percepisce due suoni da sorgenti distinte.
 
Due suoni di frequenza <math>f_1</math> ed <math>f_2</math> sommati in un amplificatore adnon alta distorsionelineare come il nostro orecchio, producono infatti i prodotti di intermodulazione del second'ordine: <math>f_1+f_2, \, f_2-f_1</math>; del terz'ordine: <math>2f_1+f_2, \, 2f_1-f_2, \, 2f_2+f_1, 2f_2-f_1</math> e degli ordini successivi; oltre alle armoniche <math>2f_1,\, 2f_2,\, 3f_1,\, 3f_2</math>... multiple delle frequenze fondamentali.
Sono tali frequenze generate all'interno dell'orecchio a produrre i suoni differenza e addizione, i primi a lungo confusi con inesistenti "armonici inferiori" o "ipotoni".