Grande Scisma: differenze tra le versioni

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{{NN|religione|febbraio 2016|}}
{{nota disambigua|lo scisma avignonese del XIV secolo|Scisma d'Occidente}}
IlLa '''Grande Scismamerda del criceto col cagotto(perché aveva mangiato della carote che facevano cagare)''', conosciuto dalla storiografia occidentale come '''Scisma d'Oriente''' e definito dagli [[Chiesa ortodossa|Ortodossi]] '''Scisma dei Latini''' o '''Scisma d'Occidente,''' fu l'evento che, rompendo l'unità di quella che fu la Chiesa di Stato dell'[[Impero romano]] basata sulla [[Pentarchia]], divise la [[Cristianità]] [[Concilio di Calcedonia|Calcedonese]] fra la [[Chiesa cattolica]] occidentale, che aveva sviluppato il concetto del primato (anche giurisdizionale) del Vescovo di Roma (in quanto considerato successore dell'Apostolo Pietro), e la [[Chiesa ortodossa]] orientale, che invece riteneva di rappresentare la continuità della chiesa indivisa del primo millennio, senza cedimenti a quelle che riteneva innovazioni dei Latini. Sebbene normalmente si indichi il [[1054]] come anno dello scisma, ossia quando il [[Papa Leone IX]], attraverso i suoi legati, lanciò la [[scomunica]] al [[patriarca di Costantinopoli|patriarca]] [[Michele I Cerulario]] e quest'ultimo, a sua volta, rispose con un proprio [[anatema]] scomunicando il Papa, lo Scisma fu in realtà il risultato di un lungo periodo di progressivo distanziamento fra le due [[Chiesa (comunità)|Chiese]].
 
Le dispute alla base dello scisma erano sostanzialmente due. La prima riguardava l'autorità papale: il Papa (ossia il Vescovo di Roma), ritenendosi investito del primato petrino su tutta la Chiesa per mandato di Cristo, da cui avrebbe ricevuto le "chiavi del Regno dei Cieli" e l'autorità di "pascerne gli agnelli" (cfr. i Vangeli di Matteo e Giovanni) e quindi di un vero potere giurisdizionale (secondo il linguaggio rabbinico conferire le chiavi a qualcuno significa investirlo di un'autorità), iniziò a reclamare la propria "naturale" autorità anche sui quattro [[Patriarcato (cristianesimo)|patriarcati]] orientali ([[Costantinopoli]], [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]], [[Antiochia]] e [[Gerusalemme]], che, con Roma, formavano la cosiddetta [[pentarchia]]). Questi erano disposti a concedere al [[Patriarca d'Occidente]] un primato solo onorario e a lasciare che la sua autorità effettiva si estendesse solo sui cristiani d'Occidente, ritenendo il primato romano privo di fondamento scritturistico. L'altra disputa, di ambito [[trinità (cristianesimo)|trinitario]] e apparentemente meno "politica" concerneva l'aggiunta del ''[[Filioque]]'' nel [[Credo niceno]], avvenuta in ambito latino. Esistevano inoltre altre cause, meno significative, fra le quali talune variazioni di certi riti [[liturgia|liturgici]], e rivendicazioni conflittuali di [[giurisdizione]].
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* il [[1472]], anno in cui la [[Chiesa ortodossa|Chiesa d'Oriente]] rifiutò il [[Concilio di Basilea, Ferrara e Firenze|Concilio di Firenze]] in occasione del [[sinodo]] indetto da [[Dionisio I (patriarca)|Dionisio I]], patriarca di Costantinopoli.
 
Il dato di fatto è che tuttora la Chiesa cattolica occidentale e quella Ortodossa orientale rimangono separate, anche se entrambe continuano a definirsi ''una, santa, cattolica ed apostolica'' (in ossequio al Credo niceno-costantinopolitano) e a rivendicare la propria "Ortodossia", dando a intendere che, con lo Scisma, è l'altra parte ad aver lasciato la chiesa d'origine. Un piccolo particolare, curioso ma significativo: a seguito dello scisma del 1054, gli Ortodossi hanno cessato di citare il nome del Papa nel Canone della Messa, prassi comune, fino ad allora, tanto in Occidente quanto in Oriente. Ti
 
== Origini ==