Ferrovia di Baghdad: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Ma bisogna riconoscere che le maggiori difficoltà erano provocate proprio dalla condotta dei Tedeschi; a cominciare dall'imperatore (il quale, tra l'altro, nel 1898, aveva fatto a Damasco la solenne dichiarazione di voler prendere sotto il suo alto patronato tutto il mondo musulmano) e venendo ai tanti uomini politici, scrittori anche di valore (si veda, per es., il libro di Rohrbach ''Die Bagdadbahn'') e giornalisti, che imprudentemente mettevano in rilievo le finalità imperialistiche dell'impresa ed acuivano, in luogo di rimuovere, le preoccupazioni delle potenze rivali.|in ''Enciclopedia Treccani - Vol. V, voce: BAGHDĀD'', [[Roma]] [[1930]].}}
 
Va detto, che all'inizio, il governo inglese, aderendo al punto di vista del diplomatico tedesco [[Adolf Marschall von Bieberstein]], vagliò la possibilità di un'integrazione nel progetto, ma preferì desistere visto che l'opinione pubblica anglosassone, influenzata dalla propaganda imperialistica tedesca, vedeva con timore l'espansione della flotta imperiale germanica <ref name=viaggioingermania> Enrico Galarico, La Germania e le origini della prima guerra mondiale, In Viaggio-in-Germania - Storia tedesca [http://www.viaggio-in-germania.de/prima-guerra.html Fonte]</ref>, che, con l'apertura di un nuovo punto di riferimento in oriente, avrebbe avuto un'accelerazione<ref name=Schöllgen2>Schöllgen: ''Instrument deutscher Weltmachtpolitik.'' 2003, pag. 110</ref>.
 
Nonostante ciò, nel maggio del [[1914]] i due paesi, raggiunsero un accordo, che prevedeva la rinuncia da parte della Germania al diritto di proseguire la ferrovia oltre Bassora. La Germania, inoltre, si impegnava a non costruire né porti né stazioni sul Golfo Persico, senza una preventiva intesa con l'Inghilterra. Da parte sua, quest'ultima, si impegnava a non costruire linee concorrenti.