Memnone (mitologia): differenze tra le versioni

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{{citazione|Oggi, spero che sia tu a morire, venga il tuo destino oscuro, sotto la mia lancia.<br/> Tu da questa mischia non sfuggirai vivo! Sciocco, perché hai sterminato crudelmente i Troiani, dichiarandoti il più potente degli uomini?<br/> Poiché ti vanti di essere l'immortale figlio di una Nereide?|Commento di Memnone ad [[Achille]]. Quinto Smirneo, ''Posthomerica'', libro II, versi 516-521.}}
 
Memnone duellò dunque contro il Pelide e si dimostrò un guerriero non inferiore all'avversarioa lui (le armi divine che possedeva riuscirono perfino a scalfire la pelle di Achille che, come noto, era vulnerabile solo nel tallone) ma alla fine venne decapitato dal suo nemico. L'esercito etiope, rimasto senza un condottiero, si disperse, e tutti i suoi guerrieri fuggirono da Troia. Eos pianse molto la morte del figlio, il cielo fu ricoperto da nubi, il suo pianto disperato formò la rugiada. Per volere di Zeus dalle ceneri di Memnone, che era stato bruciato sullo stesso rogo di Antiloco, nacquero due schiere di uccelli immortali (detti "Memnonidi") che ogni anno combattono fra loro sul cielo di Troia. Una statua colossale, eretta sulle rive del Nilo, che in realtà raffigurava il faraone [[Amenofi III]], fu identificata con l'eroe e ogni mattina, al levarsi dell'Aurora emetteva un suono misterioso come per salutare la madre <ref>La statua smise di produrre suoni all'alba dopo un restauro</ref>.
 
==== Vittime di Memnone ====