Papa Urbano IV: differenze tra le versioni

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===Il pontificato===
====RelazioniImpegno con l'imperatorepolitico====
Fin dall'inizio del suo pontificato [[Urbano IV]] si dimostrò di forte carattere sia come difensore della Chiesa di Cristo contro i Saraceni, esia percome laavversario della politica anti papale degli svevi e di [[Manfredi di Sicilia]]<ref>La posizione politica di Urbano IV è analizzata con attenzione nella ''Civitas Medievale'' di ''Storia della Chiesa'' di {{cita |Wolter | }} In conclusione si osserva che Urbano IV, in qualche modo, diede inizio alla «''dominazione della casa [[Angioini|angioina]] [...] nella penisola italiana''» (p. 286).</ref> <ref>http://www.treccani.it/enciclopedia/urbano-iv-papa_(Enciclopedia-Italiana)/</ref> . Questa sua linea finì per coincidere con i piani del cardinale [[Riccardo Annibaldi]], che mirava a creare Senatore di Roma, cioè governatore della città, [[Carlo I d'Angiò]], fratello del [[re di Francia]] [[Luigi IX di Francia|Luigi IX]], per ristabilire la supremazia del partito guelfo, messo in grande difficoltà negli anni precedenti dall'opera di [[Brancaleone degli Andalò]] (precedente Senatore di Roma), che aveva stretto un forte legame con Manfredi<ref name="Angiò">{{DBI|nome=Carlo I d'Angiò, re di Sicilia |nomeurl=carlo-i-d-angio-re-di-sicilia_(Dizionario-Biografico)/ |autore=Peter Herde }}</ref>. Per trattare con l'Angiò fu inviato in [[Provenza]] - come [[legato pontificio]] - l'[[diocesi di Cosenza|arcivescovo di Cosenza]] [[Bartolomeo Pignatelli]] <ref>L'odio nutrito dall'arcivescovo Pignatelli nei confronti di Manfredi darà lo spunto a [[Dante Alighieri|Dante]] per alcuni celebri versi (cfr. [[:s:Divina Commedia/Purgatorio/Canto III#riga123|Purgatorio, Canto III, vv. 125-133]]).</ref>.
 
Per la difesa della Chiesa di Cristo il suo forte carattere ben, riconosciuto da tutti, lo indusse a rinnovare la [[scomunica]] a Manfredi per i suoi comportamenti ostili alla chiesa, il 6 agosto [[1262]], dichiarandolo altresì decaduto dal [[Regno di Sicilia|trono di Sicilia]]. Per reazione lo Hohenstaufen intraprese, tramite alcuni capi ghibellini a lui fedeli, una serie di iniziative militari volte a isolare e, possibilmente, imprigionare il pontefice. Furono impegnati [[Percivalle Doria]] nel [[ducato di Spoleto]], il conte [[Giordano d'Anglano]] nella [[marca anconitana]], [[Annibaldi|Tedaldo Annibaldi]] sul litorale laziale e [[Di Vico|Pietro di Vico]] nella stessa [[Roma]]. Queste operazioni ebbero complessivamente un esito negativo <ref>In realtà solo Pietro di Vico ottenne alcuni successi con le sue milizie tedesche, mentre gli altri fedelissimi di Manfredi andarono incontro a pesanti sconfitte e Percivalle Doria finì addirittura annegato mentre guadava il fiume [[Nera (Italia)|Nera]] (cfr. {{DBI|nome=Manfredi Re di Sicilia |nomeurl=re-di-sicilia-manfredi_(Dizionario-Biografico)/ | autore=Walter Koller |cid=Koller }}).</ref>, anche se il papa, per sfuggire alla possibile cattura, fu costretto a lasciare [[Orvieto]], dove si trovava, e a rifugiarsi a [[Perugia]]: da questa città inviò un messaggio a [[Carlo I d'Angiò|Carlo d'Angiò]], che ben conosceva per il suo valore contro i Saraceni in Terra Santa, sollecitandone la discesa in Italia<ref name="Angiò" />.
 
Urbano IV non ebbe la possibilità di vedere l'arrivo delle armi francesi, poiché il 2 ottobre [[1264]], mentre si trovava in un convento di [[Deruta]], morì per un improvviso malore<ref>Sarà il successore di Urbano, [[papa Clemente IV|Clemente IV]], a sollecitare ripetutamente e poi a salutare, nel [[1265]], la discesa in Italia di [[Carlo I d'Angiò]], che in soli tre anni, con il determinante aiuto del pontefice, spazzerà via la [[Hohenstaufen|casa di Svevia]], sconfiggendo e uccidendo prima [[Manfredi di Sicilia|Manfredi]], poi [[Corradino di Svevia|Corradino]] (cfr. {{cita |Gregorovius | }}).</ref>. Fu sepolto nella stessa Perugia, nella [[cattedrale di San Lorenzo (Perugia)|cattedrale di San Lorenzo]]<ref>Della sua tomba rimanevano,fino al 1935 nella [[cattedrale di San Lorenzo (Perugia)|cattedrale di Perugia]], solo alcuni resti.</ref>. Nel 1935, per esaudire un desiderio espresso dallo stesso pontefice prima di morire <ref>V. in proposito il sito del Turismo della Città di Troyes, nella voce dedicata alla Basilica di S.Urbano.http://www.tourisme-troyes.com/planifier/voir-faire/patrimoine-religieux#!/basilique-saint-urbain-452329</ref>, i suoi resti furono traslati a Troyes nella [[Basilica di Sant'Urbano]], che lo stesso pontefice aveva iniziato a far costruire alcuni anni dopo la sua elezione, sul luogo ove sorgeva originariamente la sua casa natale; per una serie di vicissitudini i lavori di costruzione della basilica terminarono solo nel 1905. Per inciso va detto che, sopra la tomba del pontefice e per ricordarne la meritoria istituzione della solennità del [[Corpus Domini]] (v. sotto), venne collocato un affresco raffigurante Cristo nell'atto di benedire papa Urbano e Santa Giuliana di Cornillon.