Papa Clemente IV: differenze tra le versioni
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Non apprezzando gli ambienti romani, ritenuti troppo [[ghibellini]], [[Clemente IV]] sin dai primi tempi del suo Pontificato aveva trasferito la Corte Papale a [[Viterbo]], insediandosi nel Palazzo Vescovile, che fece ristrutturare e rinominare [[Palazzo dei Papi (Viterbo)|Palazzo Papale]]. Nel [[1265]] il pontefice autorizzò, nelle cause d'[[eresia]], l'uso della [[tortura]], peraltro già usata in larga misura in tutti i tribunali laici del tempo; fu inoltre severissimo nei confronti degli "ebrei recidivi", per i quali chiese a [[Luigi IX di Francia|Luigi IX]] castighi esemplari. Nel [[1266]] approvò l'istituzione della [[Ordine di Parte Guelfa|Parte Guelfa]] di [[Firenze]] in riconoscenza della determinante partecipazione della [[cavalleria]] guelfa fiorentina a fianco di [[Carlo I d'Angiò]] nella [[Battaglia di Benevento]] del 26 febbraio 1266 e concesse ai consoli dei cavalieri di Firenze il privilegio di fregiarsi del proprio stemma ''d'argento all'aquila di rosso brancante un drago verde''.
Il 29 novembre [[1268]] il papa ebbe un improvviso malore e morì
Peraltro la tomba di Clemente IV ebbe nei secoli molte vicissitudini: fu più volte spostata, profanata, insozzata (anche ad opera dei connazionali francesi [[Napoleone Bonaparte|napoleonici]]), finché nel [[1885]] venne trasferita nella francescana [[Basilica di San Francesco alla Rocca]], ove si trova tuttora, vicino alla tomba di [[papa Adriano V]].<ref>Andrea Scriattoli: ''Viterbo nei suoi monumenti'', p. 297 e segg.</ref><ref>Interessante è il fatto che i 19 cardinali riuniti a [[Viterbo]] per scegliere il successore di Clemente IV abbiano impiegato ben 33 mesi per eleggere [[papa Gregorio X]], causando la nota reazione dei viterbesi, con scopertura del tetto della sala dove i porporati erano stati segregati, che portò alla creazione del [[conclave]] (v.[[elezione papale del 1268-1271]]).</ref>
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