Io sono colui che sono: differenze tra le versioni

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Per quanto riguarda i nomi divini, il primo nome che Dio comunica a [[Mosè]] è '''''Ehyeh asher Ehyeh'''''. Secondo [[Maimonide]], nella sua ''[[Guida dei Perplessi]]'' (Parte I, Cap. 63): quando Dio apparve a Mosè e gli comandò di parlare al popolo, Mosè rispose che gli avrebbero potuto chiedere di provare l'esistenza di Dio. Allora Dio insegnò a Mosè... dicendo ''Ehyeh asher Ehyeh'' - un verbo derivato dal verbo ''hayah'', cioè, il senso dell'esistere. Egli è "l'Essere esistente che è esistente in Essere", in altre parole, l'Essere la cui esistenza è assoluta. Il ''Rashbam''<ref>Rabbi Samuel ben Meir, commentatore e [[halakhah|halakhista]] francese del periodo [[tosafista]].</ref> afferma, nei suoi commenti su {{passo biblico2|Esodo|3:14-15}}, che "Questo è il mio nome per sempre" si riferisce a ''Ehyeh asher Ehyeh'', a che "questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione" si riferisce a ''HaShem''. Quindi sembra che mentre ''Ehyeh asher Ehyeh'' è il nome di Dio di per se stesso [''shem olami''], ''HaShem'' è come Dio è conosciuto dal popolo [''zichiri l'dor vador'']. Il primo implica un nome che descrive qualcosa di oggettivamente innato nella natura di Dio; il secondo implica un soprannome – qualcosa che tocca le qualità della persona nominata, ma non necessariamente un nome proprio – o un nome che è sommario, forse anche una [[metonimia]], del nome primario. L'implicazione sembra essere che ''HaShem'', nonostante tutti i suoi paradossi inerenti, è in qualche modo più comprensibile di ''Ehyeh asher Ehyeh''. Ciò nonostante, ''Ehyeh asher Ehyeh'' è chiaramente il nome prescelto da Dio, il nome che Egli sente meglio esprimere Se Stesso nei nostri riguardi.<ref name="Adler"/>
 
Ma perché questo nome? Cosa significa ''Ehyeh asher Ehyeh'', che debbedebba essere il nome primario col quale Dio si aspetta che il popolo ebraico si relazioni a Lui – non necessariamente in un uso quotidiano, ma nell'identità [[teologia ebraica|teologica]]? Si sa ora che il nome ''Ehyeh asher Ehyeh'' è stato spesso mal tradotto con ''Io sono Colui che sono'' – frase obliqua che fa capire il perché i [[Cristianesimo|cristiani]] abbiano avuto difficoltà a capire il nome<ref>Dalla ''[[Vulgata]]'' in [[lingua latina|latino]]: ''Ego sum qui sum'' che significa appunto "Io sono chi sono" (incorretto, ma ampiamente accettato), ma dovrebbe leggersi ''Ego fui qui fui''.</ref> – in realtà la traduzione dovrebbe essere ''Io sarò ciò che sarò''. E ''Ehyeh'' non è semplicemente un appellativo, bensì un'espressione della stessa essenza ''IO SARÒ''.
 
''Ehyeh asher Ehyeh'' non è solo un nome, è un ''[[sine qua non]]'' di [[eponimia]] funzionale. Implicita in ''Io sarò ciò che sarò'' è la clausola di predicato “e solo ciò che sarò, e non ciò che chiunque altro voglia che io sia.” Implicita in ''Ehyeh'' è l'idea di “qualsiasi cosa”. È quindi la dichiarazione ultima di autodeterminazione trascendente. Ciò che definisce Dio quale Dio, secondo Dio, è che solo Dio, di tutto l'esistente, gode libertà completa e l'esperienza totale di possibilità infinite. Il nome ''Ehyeh asher Ehyeh'' ci informa che soltanto Dio di tutte le cose può dirsi che rappresenti la quintessenza dell'autodeterminazione.<ref name="Adler"/>
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In apparenza, è possibile interpretare [[YHWH]] ('''יהוה''') come terza persona singolare arcaica dell'imperfetto del verbo ''[[hayah]]'' (אהיה) "essere", col significato quindi di "Egli è". È notevolmente distinto dalla radice [[El (divinità)|El]], che può essere usata come un semplice sostantivo per riferirsi al Dio Creatore in generale, come in ''[[Elohim]]'', che significa semplicemente "Dio" ([[Genesi|o dèi, nella tradizione eloista]]). Questa interpretazione concorda con il significato del nome dato in Esodo 3:14, dove Dio è rappresentato come parlante e quindi nella prima persona - ''ehyeh'' "Io sono". Altri studiosi considerano la radice [[Lingue semitiche|triconsonantica]] ''hawah'' ('''הוה''') come l'origine più probabile del nome di ''[[Yahweh]]'' ('''יהוה''').
 
=== Ebraismo intertestamentario ===
Nella letteratura [[Koinè|in greco ellenistico]] della [[Diaspora ebraica]] la frase "Ehyeh asher ehyeh" venne resa in [[lingua greca|greco]]: "''ego eimi ho on''", "Io sono l'ESSERE".
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;213:La rivelazione del nome ineffabile: «Io sono colui che sono» contiene dunque la verità che Dio solo È. In questo senso già la traduzione dei [[Septuaginta|Settanta]] e, sulla sua scia, la Tradizione della Chiesa hanno inteso il nome divino: Dio è la pienezza dell'Essere e di ogni perfezione, senza origine e senza fine. Mentre tutte le creature hanno ricevuto da lui tutto ciò che sono e che hanno, Egli solo è il suo stesso essere ed è da se stesso tutto ciò che è.
 
== Altre interpretazioni ==
[[File:SamuelTaylorColeridge.jpg|thumb|[[Samuel Taylor Coleridge|S.T. Coleridge]]]]
Alcuni gruppi religiosi e teologi ritengono che questa frase o almeno la parte della frase "'''Io Sono'''" sia un vero nome di Dio, o addirittura il solo nome di Dio. Si ritrova in molte liste dove altri nomi comuni di Dio vengono forniti.<ref>''int. al.'', Francis Brown, H. F. W. Gesenius, Samuel Rolles Driver, Charles Augustus Briggs (curatori), ''A Hebrew and English Lexicon of the Old Testament: With an Appendix Containing the Biblical Aramaic'', (ed. rist. del 1906) Clarendon Press, 1952, p. 1059. ISBN 0-19-864301-2</ref>
 
Come discusso sopra, a seconda di come viene reso (argomento di molte discussioni tra gli storici), il nome [[ebraico]] di Dio [[YHWH]] riporta qualche somiglianza con una forma arcaica di "Egli è". Nell'[[ebraico]] [[Bibbia|biblico]], ''ehyeh'' è la prima persona singolare dell'imperfetto di "essere". In altre religioni del mondo "IO SONO" fa parte del nome di Dio.<ref>Sigmund Mowinckel, ''The Name of the God of Moses'', Hebrew Union College Annual (HUCA) 32/1961, pp. 121–133; citato da George Wesley Buchanan, ''The Consequences of the Covenant'', Brill, Leiden 1970, p. 317.</ref>
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[[Samuel Taylor Coleridge]] asserisce che gran parte del quadro teorico della sua opera ''[[Samuel Taylor Coleridge#Biografia letteraria|Biographia Literaria]]'' si basa su quello che chiama "il grande IO SONO" (cioè Dio Padre) e "la PAROLA filiale che lo riafferma ..." (Cristo, che riafferma la dichiarazione del Padre) "... di eternità in eternità, la cui Eco corale è l'Universo." L'argomentazione di Coleridge è che queste due cose insieme operano per creare le fondamenta di ogni significato, soprattutto del significato poetico e artistico.<ref>S.T. Coleridge, [http://www.gutenberg.org/files/6081/6081-h/6081-h.htm ''Biographia Literaria''], su [[Project Gutenberg]] {{en}}</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Adonai]]
* [[Cabala lurianica]]
* [[Dio (Ebraismo)]]
* [[Elohim]]
* [[Nomi di Dio nella Bibbia]]
* [[Parola di Dio]]
* [[Ruach haQodesh]]
* [[Qabbalah]]
* [[Shekhinah]]
* [[Yehowah]]
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.ilritorno.it/studi_bibl/74_io_sono_in_ebraico.htm "'Io sono' in ebraico"], di Davide Magistrali.