Camille Flammarion: differenze tra le versioni

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Iniziò la sua carriera di astronomo nel [[1858]] come collaboratore dell'[[Osservatorio di Parigi]]. Fondò nel [[1883]] un osservatorio privato a [[Juvisy-sur-Orge]] e nel [[1887]] la ''[[Société astronomique de France]]'', della quale fu il primo presidente. Fu anche editore della rivista ''L'Astronomie''. Flammarion fu il primo a suggerire i nomi [[Tritone (mitologia)|Tritone]] e [[Amaltea (mitologia)|Amaltea]] rispettivamente per le lune di [[Nettuno (astronomia)|Nettuno]] e [[Giove (astronomia)|Giove]], sebbene questi nomi non siano stati ufficialmente adottati fino a molti decenni dopo. Gli è stato inoltre dedicato un [[Flammarion (cratere lunare)|cratere]] sulla [[Luna]] e uno su [[Marte (astronomia)|Marte]], nonché un [[asteroide]], [[1021 Flammario]].
 
Nonostante il suo bagaglio scientifico, o forse proprio a causa di questo, Flammarion fu molto affascinato da teorie sullo [[spiritismo]] e la [[reincarnazione]], che riecheggiano nelle sue opere letterarie. Fu presidente della [[Society for Psychical Research]] nel [[1923]]. Come numerosi altri scienziati positivisti, fra cui [[William Crookes]], [[Giovanni Schiaparelli]] e [[Cesare Lombroso]], fu vittima dei raggiri della sedicente medium [[Eusapia Palladino]].<ref>Piero Bianucci, ''VedreVedere, Guardare. Dal microscopio alle stelle, viaggio attraverso la luce'', UTET 2015, p.207.</ref>
 
Celebre l'aneddoto sui suoi socratici "non lo so". A una signora che, in un salotto, gli chiedeva se secondo lui esisteva la vita su Marte, lo scienziato rispose: "Non lo so". Ma, insisté la signora, "esiste la vita su un altro pianeta?". L'astronomo ripeté: "Non lo so". Infine, la signora sbottò: "Ma allora, a che cosa vi serve la vostra scienza?". "A dire non lo so", fu la soave risposta di Flammarion.