Pompeo Litta Biumi: differenze tra le versioni
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L'opera, iniziata nel [[1814]] dopo le campagne militari al fianco della [[Francia]], ebbe il compito di esaltare le numerose [[Nobiltà del Regno napoleonico d'Italia|casate nobili della penisola Italiana]] con particolare riguardo a quelle [[Nobiltà milanese|milanesi]] di cui egli stesso era un rappresentante. L'idea del Litta, come si evince dal titolo, non era però quella di narrare di tutte le casate nobili d'Italia, ma solo di quelle "celebri", ovvero distintesi in particolare per qualche atto.
L'opera, organizzata in una o più dispense per ogni famiglia trattata, riporta non solo l'[[albero genealogico]] della famiglia e dei rami collaterali, ma anche lo [[stemma]] a colori e le riproduzioni a disegno di alcuni monumenti celebri, ritratti o medaglie dei personaggi più rilevanti ad essa correlati.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo = Litta. Famiglie Celebri Italiane. Milano.|autore =[[Francesco Forti]]
L'opera, pur presentandosi a tratti fumosa nei periodi medievale e comunale, risulta maggiormente precisa nelle epoche temporalmente più vicine al Litta e può essere considerata a tutt'oggi una delle più valide opere genealogiche italiane del periodo per la minuziosità degli studi e l'attenzione alle ricerche svolte. Malgrado questo il Litta incentrò la sua opera su un ideale patriottico a lui caro secondo il quale il periodo comunale (soprattutto per le casate milanesi) fu il periodo di maggiore splendore e di atti di civile eroismo, mentre con l'arrivo dei dominatori stranieri la libertà venne irrimediabilmente compromessa.<ref>R. Bizzocchi, ''L'immagine della nazione nelle Famiglie celebri di Pompeo Litta'', in A.M. Banti - ''R. Bizzocchi, Immagini della nazione nell'Italia del Risorgimento'', Roma 2002</ref>
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