Louise Bourgeois: differenze tra le versioni

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==Biografia==
[[Immagine:NGC Maman.JPG|thumb|left|''Maman'', situata davanti alla [[National Gallery of Canada]]]]
SiLouise Bourgeois si formò come scultrice alla [[École des Beaux-Arts]] di [[Parigi]], per poi approdare a [[New York City]] nel [[1938]]. Acquisì la cittadinanza degli [[Stati Uniti]] nel [[1951]], dopo esser stata indagata da [[Joseph McCarthy]],<ref>«[[Marcel Duchamp|Duchamp]], [[Amédée Ozenfant|Ozenfant]] e io [Louise Bourgeois] ci conoscevamo già, ma ci incontrammo di nuovo quando fummo indagati da McCarthy nel 1951. Subimmo sorti diverse. Duchamp aveva amici potenti, quindi era al sicuro. Ozenfant era un uomo molto difficile, originale e indipendente. Se attaccato, attaccava a sua volta, come un bambino. Fu quindi espulso dal Paese. Ma io mi sono difesa. Fui interrogata varie volte dopo aver chiesto la cittadinanza. La mia linea di difesa era che non avevo a che fare né sapevo nulla dell'attività politica degli uomini con cui avevo una relazione. E per fortuna le donne avevano allora ottenuto almeno questo diritto: non ero considerata solo la moglie o l'amica di qualcuno. Ero Louise Bourgeois. E lo sono sempre stata.» (''Distruzione del padre / Ricostruzione del padre. Scritti e interviste'', pag.127, Louise Bourgeois, a cura di Marie-Laure Bernadac e Hans-Ulrich Obrist. Traduzione di Giuseppe Lucchesini e Marcella Majnoni, Macerata, Quodlibet 2009)</ref> e partecipò a diversi correnti artistiche, dapprima sotto l'influenza del [[surrealismo]] degli emigrati dall'Europa e dedicandosi, a partire dagli [[anni 1960|anni sessanta]], alla lavorazione del metallo realizzando tra l'altro delle [[installazione (arte)|installazioni]].
 
La sua popolarità aumentò con la partecipazione alla [[documenta]] nel [[1983]] ed alla [[Biennale di Venezia]] nel [[1993]]. Negli anni più maturi, l'artista si occupa in maniera approfondita di temi come la sessualità, la famiglia e la solitudine, rappresentando immagini trasfigurate del [[pene|membro maschile]] nelle sue installazioni e celebrando il concetto di [[madre|maternità]] con enormi [[Scultura|sculture]] filigrane a forma di ragno; si tratta di opere di carattere [[sogno|onirico]] spesso ripetute per essere poi installate in diverse città, dell'altezza di una decina di metri.
 
La [[Tate Modern]] di [[Londra]] le ha dedicato un'ampia retrospettiva in occasione del suo novantacinquesimo compleanno ([[2007]]), destinata a continuare in diverse sedi di prestigio tra cui il [[Centro Georges Pompidou|Centre Pompidou]]<ref>{{en}} {{fr}}Marie-Laure Bernadac, [[Élisabeth Lebovici]] e Frances Morris, ''Louise Bourgeois'', éditions de la Tate Publishing (ISBN 978-1854376879), 2007, e in collaborazione con Jonas Storsve, Centre Pompidou, 2008, (ISBN 978-2844263551).</ref>. Al pian terreno della Mori Tower, nel quartiere di [[Roppongi Hills]] a [[Tokyo]], è possibile ammirare e toccare una delle sue celebri sculture a forma di ragno gigante. Dal 5 maggio al 19 settembre 2010 è stata aperta al pubblico una retrospettiva a [[Venezia]] a cura di [[Germano Celant]], presso la [[Fondazione Emilio e Annabianca Vedova]], che presenta la produzione quasi sconosciuta di opere realizzate in stoffa.
Negli anni più maturi, l'artista si occupa in maniera approfondita di temi come la sessualità, la famiglia e la solitudine, rappresentando immagini trasfigurate del [[pene|membro maschile]] nelle sue installazioni e celebrando il concetto di [[madre|maternità]] con enormi [[sculture]] filigrane a forma di ragno; si tratta di opere di carattere [[sogno|onirico]] spesso ripetute per essere poi installate in diverse città, dell'altezza di una decina di metri.
 
È scomparsa nel [[2010]] a [[New York]] all'età di 98 anni.<ref>[http://atcasa.corriere.it/News/Tendenze/Se-ne-parla/2010/22/louise-bourgeois.shtml Notizia della morte sul Corriere della Sera]</ref>
La [[Tate Modern]] di [[Londra]] le ha dedicato un'ampia retrospettiva in occasione del suo novantacinquesimo compleanno ([[2007]]), destinata a continuare in diverse sedi di prestigio tra cui il [[Centre Pompidou]]<ref>{{en}} {{fr}}Marie-Laure Bernadac, [[Élisabeth Lebovici]] e Frances Morris, ''Louise Bourgeois'', éditions de la Tate Publishing (ISBN 978-1854376879), 2007, e in collaborazione con Jonas Storsve, Centre Pompidou, 2008, (ISBN 978-2844263551).</ref>.
 
Al pian terreno della Mori Tower, nel quartiere di Roppongi Hills a Tokyo, è possibile ammirare e toccare una delle sue celebri sculture a forma di ragno gigante.
 
È scomparsa nel [[2010]] a [[New York]] all'età di 98 anni.<ref>[http://atcasa.corriere.it/News/Tendenze/Se-ne-parla/2010/22/louise-bourgeois.shtml Notizia della morte sul Corriere della Sera]</ref>
 
Dal 5 maggio al 19 settembre 2010 è stata aperta al pubblico una retrospettiva a [[Venezia]] a cura di [[Germano Celant]], presso la [[Fondazione Emilio e Annabianca Vedova]], che presenta la produzione quasi sconosciuta di opere realizzate in stoffa.
 
== Scritti ==