Vespri nizzardi: differenze tra le versioni
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==Storia==
A seguito dell'annessione alla Francia di Nizza nel
La parte dei nizzardi che decise di rimanere subì un processo di francesizzazione - rigettato in quegli anni dai nizzardi - che provocò molto risentimento contro i
{{Citazione|Il prof. Angelo Fenochio, antico direttore del quotidiano ''Il Nizzardo''...pubblicò uno sdegnato ''pamphlet'', ''I Nizzardi e l’Italia'', in cui si affermava che "tutta la storia di Nizza è una protesta contro la nostra separazione dall'Italia, contro la nostra incorporazione alla Gallia" e si sottolineavano le numerose manifestazioni di italianità nizzarda successive alla cessione (del 1861)<ref name=vignoli>Giulio Vignoli, ''Storie e letterature italiane di Nizza e del Nizzardo''</ref>}}
Nel [[1871]], con la proclamazione della [[Terza Repubblica francese|Terza Repubblica]] in Francia, nelle elezioni politiche tenutesi l'8 febbraio, [[Giuseppe Garibaldi]] venne eletto all'Assemblea Nazionale di Bordeaux, insieme ai nizzardi Piccon e Bergondi, con il preciso mandato di far abrogare il [[Trattato di Torino (1860)|Trattato di Torino del 1860]] con cui la [[Contea di Nizza]] era stata ceduta a [[Napoleone III]].
Nelle elezioni politiche le liste filo-italiane ebbero 26.534 voti su 29.428 voti espressi.
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