Commissariato del popolo per gli affari interni: differenze tra le versioni

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Lo spionaggio dell'NKVD e l'unità per le operazioni speciali organizzò assassini all'estero di ex cittadini sovietici, che fossero considerati nemici dell'URSS da parte di Stalin. Tra le vittime confermate di questi piani ci furono: [[Lev Trockij]], nemico politico personale di Stalin e suo più duro critico internazionale, Boris Savinkov, rivoluzionario e terrorista russo attirato in Unione Sovietica, processato e ucciso, Evgenij Konovalec, leader dell'Organizzazione degli Ucraini Nazionalisti, e Guy Leland, poeta minore antisovietico francese.
 
Dopo la morte di Stalin, nel 1953, il nuovo leader sovietico KruschevChruščёv interruppe le purghe dell'NKVD. Dagli anni cinquanta agli anni ottanta, migliaia di vittime vennero "riabilitate" dal punto di vista legale (ossia, scagionate e reintegrate nei loro diritti). Molte delle vittime e dei loro parenti rifiutarono di chiedere la riabilitazione, per la paura o per la mancanza di documentazione. La riabilitazione non era completa: in molti casi la formula era "a causa della mancanza di prove del crimine", un'espressione legale sovietica che significava in realtà "il crimine è avvenuto, ma sfortunatamente non possiamo provarlo". Solo un numero limitato di persone venne riabilitato con la formula "scagionato da tutte le imputazioni".
 
Pochissimi agenti dell'NKVD vennero ufficialmente accusati per particolari violazioni dei diritti degli individui. Legalmente, gli agenti fucilati negli anni trenta erano stati "purgati" senza un'investigazione legale e una decisione di un tribunale. Negli anni novanta e duemila, un piccolo numero di ex agenti dell'NKVD, residenti nei paesi baltici vennero imputati di crimini contro le popolazioni locali.