Palazzo di Caterina: differenze tra le versioni

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La figlia di Caterina, [[Elisabetta di Russia|Elisabetta]], nuovamente trovò lo stile della reggia sorpassato e nel maggio [[1752]], chiese al suo architetto di corte, l'[[italiani|italiano]] [[Bartolomeo Rastrelli|Rastrelli]] (progettista di parte della città di San Pietroburgo e di molti edifici prestigiosi) di demolirla e sostituirla con un edificio ancor più magnifico, in uno stile [[rococò]] ''flamboyant''. I lavori durarono circa 4 anni, e il 30 luglio [[1756]] l'architetto presentò all'imperatrice, a tutta la sua corte stupita e agli [[ambasciata|ambasciatori]] stranieri un nuovissimo palazzo con una facciata lunga ben 325 metri.
[[Image:Eliabeth lanceret.jpg|thumb|right|250px|Elisabetta al palazzo di Caterina in un dipinto di [[Eugene Lanceray]]]]
 
Elisabetta era ancora in vita, e già l'edificio era molto famoso per le sue facciate estremamente lussuose: più di 100 [[chilogrammo|kg]] d'[[oro]] sono stati usati per decorare il sofisticato fronte di [[stucco|stucchi]] e le numerose [[statua|statue]] sul tetto: ai tempi si vociferava che addirittura l'intero tetto fosse ricoperto d'oro. Questi particolari dorati brillarono sulla facciata del palazzo fino al [[1773]], anno in cui Caterina II fece rimpiazzare l'oro con delle dipinture [[verde oliva]], abbastanza banali e monotone.
Il palazzo si raggiunge attraversando un grande [[giardino alla francese]]: centro di questo giardino è il padiglione dell'Hermitage, [[azzurro]] e [[bianco]], a fianco al [[lago]] e progettato da Zemtsov nel [[1744]] e revisionato da Rastrelli solo un lustro dopo, e che trova il suo formale coronamento in una enorme statua dorata che rappresenta il [[ratto di Persefone]].