Museo archeologico nazionale di Cagliari: differenze tra le versioni

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== Storia del Museo ==
[[File:Santa Anastasia, Sardara. Secondo Piano Espositivo.jpg|thumb|Reperti da Santa Anastasia, [[Sardara]]. Secondo Piano Espositivo]]
[[File:Cuccurru s'arriu1.JPG|miniatura|Cuccurru s'arriu1]]
La nascita del museo archeologico di Cagliari risale al [[1800]], quando il Viceré [[Carlo Felice]], accogliendo la proposta del Cavaliere Lodovico Baylle, fece allestire in una sala del palazzo Viceregio il ''Gabinetto di Archeologia e Storia naturale'' affidato alla cura del Cavaliere De Prunner, che si occupò anche dell'ampliamento della collezione. Il Museo, concepito secondo i criteri dell'epoca come ''[[wunderkammer]]'' dove collezionare oggetti di pregio senza seguire precisi intenti scientifici, grazie al grande lavoro di raccolta di Baylle e de Prunner si arricchiva di oggetti di antichità, minerali e animali, nel [[1802]] fu, evento straordinario per l'epoca, aperto al pubblico. Nel 1805 il Viceré donò la collezione del Gabinetto alla Regia [[Università di Cagliari]] che nel [[1806]] venne trasferita nella sede universitaria a palazzo Belgrano. Gli spazi iniziali dedicati ai reperti archeologici zoologici e mineralogici vennero ampliati nel [[1857]]. Una sala venne riservata a Museo mineralogico in cui vennero inclusi i reperti archeologici divisi in due settori una di cultura materiale e l'altro di reperti lapidei, nel [[1858]] i reperti mineralogici vennero smembrati nelle varie sedi universitarie e agli ''oggetti di antichità'' furono dedicati nuovi spazi.
[[File:Statua di Giovanni Spano.jpg|thumb|left|120px|Busto di Giovanni Spano all'interno del museo]]