Guerra in Iraq: differenze tra le versioni

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=== Dal 2006 ad oggi ===
Nonostante le truppe statunitensi siano state ritirate dal nuovo presidente [[Barack Obama]] il 31 agosto 2010, il paese versa in una grave situazione di instabilità interna, caratterizzata da uno stallo politico e da un notevole incremento della violenza ed un susseguirsi di attentati come quello alla [[moschea]] dedicata all'undicesimo (penultimo) [[Imam]] [[sciita]] [[Duodecimani|duodecimano]] [[Musa al-ʿAskari]] a (Samarra).
Il paese versa in una grave situazione di instabilità interna, caratterizzata da uno stallo politico e da un notevole incremento della violenza ed un susseguirsi di attentati come quello alla [[moschea]] dedicata all'undicesimo (penultimo) [[Imam]] [[sciita]] [[Duodecimani|duodecimano]] [[Musa al-ʿAskari]] a (Samarra).
 
Nel 2013 secondo il progetto [[Iraq Body Count]] sarebbero morti 9.475 civili. Ad oggi il paese sarebbe governato solo dagli sciiti, ma il governo guidato da [[Nuri al-Maliki]] ha perso il controllo di ampie porzioni del territorio. A Nord Ovest le forze di sicurezza sono state estromesse da molte aree a maggioranza sunnita, mentre la regione autonoma del Kurdistan si muove da tempo sul piano politico economico come uno Stato indipendente, con un proprio esercito e una politica petrolifera autonoma che il nuovo governo iracheno non sembrerebbe avere la forza di contrastare.<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/2014/2014-01-05/che-cosa-succede-veramente-iraq-chi-comanda-oggi-baghdad-151235.shtml?uuid=ABJ5Nmn ''Iraq, la nuova al-Qaeda e il tutti contro tutti: ecco che cosa succede''] di Gianandrea Gaiani, da ilsole24ore.com 15 gennaio 2014</ref>