Canditura: differenze tra le versioni

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Nel processo di canditura, per [[osmosi]] viene ridotto il contenuto in acqua della frutta e il contenuto in zucchero viene gradualmente portato a più di 70%. Le qualità [[nutrizione|nutrizionali]] della materia prima utilizzata vanno quasi del tutto perdute, anche se alcune vitamine si mantengono. La conservazione degli aromi dipende dal tipo di procedura e dall'abilità del dolciere: possono sparire quasi del tutto, come nei canditi di lavorazione industriale, ma anche addensarsi in un concentrato di aromi. L'opportunità che la canditura offre al pasticciere è infatti quella di poter effettuare l'intero [[ciclo di lavorazione]] a freddo, senza snaturare per effetto di riscaldamenti le componenti aromatiche dei frutti utilizzati.
 
Normalmente, si impiega [[zucchero di barbabietola]], ma tutti gli zuccheri alimentari sono (almeno teoricamente) utilizzabili. Della frutta candita particolarmente pregiata si ottiene mediante canditura nel [[miele]], in Italia esistono ancora pregiatissime preparazioni in cui la frutta è candita e conservata nel mosto cotto, una di queste è la saba o sapa dell'Emilia-Romagna. I [[diabete|diabetici]] comunque non possono consumare frutta candita, neppure nel [[fruttosio]].
 
==Storia==