Pietro III di Russia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 38:
|Categorie = no
|FineIncipit = fu [[zar di Russia]] per sei mesi, nel [[1762]].
 
Ammiratore di [[Federico II di Prussia]], ordinò di firmare la pace proprio quando i russi lo avevano messo alle corde, in un conflitto intrapreso dall'imperatrice [[Elisabetta di Russia|Elisabetta]] e appoggiato dalla [[Guardia Imperiale (Russia)|Guardia Imperiale]], che aveva aiutato la zia di Pietro a ottenere il potere nel [[1741]], e proprio quando lo strapotere prussiano sembrava essere stato messo in discussione. Pochi mesi dopo l'insediamento, la moglie [[Caterina II di Russia|Caterina II]] ordì assieme alla Guardia Imperiale un complotto per estrometterlo dal [[palazzo d'Inverno]], appena ultimato da [[Bartolomeo Rastrelli]]. Pietro fu fatto imprigionare nel palazzo di Ropsha, alle porte di Pietroburgo, e qui venne assassinato dai suoi aguzzini, pare dalla stessa mano di [[Aleksej Grigor'evič Orlov-Česmenskij|Aleksej Orlov]], esecutore materiale del piano ordito da Caterina<ref>E. Radzinskij, ''Alexandre II. La Russie entre terreur et espoir'', Paris, le cherche midi, 2009, pp. 24-28</ref>
Figlio di Anna e di Carlo Federico di Holstein-Gottorp, fu chiamato in Russia dall'imperatrice Elisabetta, proclamato erede (1742), e fatto sposare (1745) a Sofia Augusta Federica di Anhalt-Zerbst (la futura Caterina II). Ammiratore del militarismo prussiano e tenacemente attaccato al luteranesimo, rimase sempre estraneo alla Russia e alla società russa, tanto che alla morte di Elisabetta (5 genn. 1762), salì al trono e come primo atto fece una frettolosa pace con la Prussia, rinunziando agli acquisti territoriali fatti durante la guerra dei Sette anni. Questa politica estera, poco attenta degli interessi russi, le riforme in senso prussiano compiute nell'esercito, e soprattutto il suo carattere, gli inimicarono la guardia imperiale, sul cui favore si appoggiava Caterina. E pochi mesi dopo l'insediamento fu proprio la moglie [[Caterina II di Russia|Caterina II]] che lo estromise dal potere facendolo imprigionare nel palazzo di Ropsha, alle porte di Pietroburgo, dove venne assassinato dai suoi aguzzini, pare dalla stessa mano di [[Aleksej Grigor'evič Orlov-Česmenskij|Aleksej Orlov]], esecutore materiale del piano ordito da Caterina<ref>E. Radzinskij, ''Alexandre II. La Russie entre terreur et espoir'', Paris, le cherche midi, 2009, pp. 24-28</ref>
}}
 
Line 48 ⟶ 49:
Sua madre morì poco dopo la sua nascita, avendo contratto una pericolosa polmonite mentre assisteva ai fuochi d'artificio che erano parte delle festività in onore della nascita del piccolo. A 11 anni il piccolo Pietro divenne duca di [[Holstein-Gottorp]] col nome di Carlo Pietro Ulrico e venne allevato da suo zio paterno, il vescovo [[Adolfo Federico di Svezia|Adolfo]] (poi re di Svezia). Questo periodo alla corte svedese lo segnò profondamente perché il prozio gli provvide una severa educazione con tutori che spesso lo costringevano a rimanere in ginocchio sui ceci per diverse ore per temprare il suo corpo, al punto da non riuscire poi più a camminare correttamente per qualche tempo.<ref name="ReferenceA">Буровский А. М. Россия, которая могла быть. — М.: ОЛМА-ПРЕСС, 2005. — ISBN 5-224-04971-7</ref>
 
Contrariamente laLa sua formazione culturale erarimase stataperò piuttosto limitata e per quanto riguarda l'aspetto linguistico a 13 anni conosceva solo il francese.
 
Una visione classica del carattere di Pietro venne descritto da sua moglie nelle sue memorie, descrivendolo come "l'idiota" oppure "l'ubriaco di Holstein” o ancora “il buono a nulla”. In tempi più recenti i redattori dell'[[Encyclopedia Britannica]] ne hanno riportato questa memoria:
Line 123 ⟶ 124:
Delle prime avvisaglie per detronizzare Pietro dalla sua posizione erano emerse a partire dal [[1756]] quando era ormai chiaro che il peggioramento di salute della zarina Elisabetta e l'inizio della [[Guerra dei Sette anni]] lo avrebbero portato presto sul trono.
 
Nel [[1762]] [[Caterina II di Russia|Caterina]] si rendeva ormai conto che non era possibile attendere oltre e che era necessario agire quanto prima per detronizzare definitivamente il marito che conera lacosì suainfatuato della Prussia e delle sue riforme militari da dirigere la politica scellerataestera della stavaRussia conducendosecondo l'imperoi zaristadesideri sull'orlodi delFederico baratroII. Aiutata perciò dall'amante [[Grigorij Grigor'evič Orlov|Grigori Orlov]], Caterina pianificò la detronizzazione di Pietro giocando d'anticipo dal momento che lo zar, che aveva come amante [[Elizaveta Romanovna Voroncova]], pensava di divorziare e di relegare la moglie in un monastero come era uso in Russia per i mariti che avevano una consorte scomoda (Caterina, all'epoca dei fatti, era inoltre incinta al quinto mese di Orlov, al quale poi diede un figlio, [[Aleksej Grigor'evič Bobrinskij|Aleksej]]).
 
Grazie a Orlov ed ai suoi fratelli ufficiali d'esercito, Caterina ottenne il sostegno della Guardia d'Onore di Pietro III oltre che di gran parte della nobiltà. Ciò che fece precipitare velocemente gli eventi nella notte tra il 25 ed il 26 giugno [[1762]] fu la notizia della volontà di Pietro III di divorziare, notizia che fu data a Caterina dalla principessa [[Ekaterina Romanovna Voroncova|Ekaterina Romanovna Daskova]], nata Voroncova, sorella di Elizaveta Voroncova, la quale ebbe una parte attiva negli avvenimenti, nonostante fosse molto giovane. L'annuncio era stato dato durante un banchetto pubblico pochi giorni prima e addirittura Ekaterina aveva detto a Caterina che le era stato possibile salvarsi da sicuro arresto grazie all'intervento dello zio di Pietro, il duca [[Giorgio di Holstein-Gottorp]], ma che quest'occasione era solo mancata e che lo zar avrebbe presto tentato di estrometterla nuovamente dalla sua vita.