Ortografia milanese classica: differenze tra le versioni

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L''''ortografia milanese classica''' è l'[[ortografia]] adoperata per la [[lingua insubre]], in particolare per il [[dialetto milanese|dialetto milanese o meneghino]], dai maggiori poeti e scrittori della letteratura milanese, quali [[Carlo Porta]], [[Carlo Maria Maggi]], [[Delio Tessa]] ecc. Il suo primo utilizzo risale al [[XVI secolo]], mentre autori precedenti, come [[Bonvesin de la Riva]] ([[XIII secolo]]), utilizzano unaproprie propriaortografie ortografia latineggiantelatineggianti. L'ortografia classica nasce come compromesso tra quella italiana antica e quella francese (di cui utilizza i dittonghi per le consonanti assenti nel [[dialetto fiorentino|fiorentino]]); la caratteristica che discosta notevolmente questa ortografia dalla pronuncia effettiva è il metodo per la distinzione di vocali lunghe e vocali brevi. Al giorno d'oggi, a causa della sua bassa corrispondenza con la dizione e della sua natura contorta, viene molto frequentemente sostituita, specialmente al di fuori della [[provincia di Milano|provincia meneghina]], da altri metodi più semplici e aderenti alla pronuncia, nei quali vengono adottati solitamente i segni ''ö'', ''ü'' e il raddoppiamento delle vocali. L'ortografia classica è stata regolarizzata negli [[anni 1990|anni novanta]] dal Circolo Filologico Milanese per l'uso moderno. Numerosi autori hanno variato liberamente le regole ortografiche nell'ambito della loro opera.
 
Qui di seguito le indicazioni per la scrittura e la lettura in '''ortografia milanese classica''', come rivista dal Circolo Filologico Milanese, con corrispondente pronuncia valida per il [[dialetto milanese]].