Osmundo di Salisbury: differenze tra le versioni

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[[Guglielmo di Malmesbury]]<ref>Guglielmo di Maslmesbury, ''Gesta pontificum anglorum'' 184.</ref> nel riassumere il carattere di Osmundo, dice che egli era
{{citazione|…tanto eminente nella castità che la stessa fama arrossirebbe nel parlare in modo men che veritiero riguardo alla sua virtù. Egli poteva apparire severo con i penitenti, ma non più più severo con loro di quanto lo fosse con sé stesso. Scevro da ambizioni, egli non dissipò imprudentemente le proprie sostanze, né bramò il benessere degli altri| Guglielmo di Maslmesbury, ''Gesta pontificum anglorum'' 184.|''…so eminent for chastity that common fame would itself blush to speak otherwise than truthfully concerning his virtue. Stern he might appear to penitents, but not more severe to them than to himself. Free from ambition, he neither imprudently wasted his own substance, nor sought the wealth of others''.|lingua=en}}
 
Osmundo raccolse una buona biblioteca per I suoi canonici ed anche da vescovo non disdegnava di trascrivere e rilegare egli stesso i libri. Una volta Osmundo pensò che l'arcivescovo [[Anselmo d'Aosta|Anselmo di Canterbury]] fosse troppo rigido e inutilmente scrupoloso nella [[lotta per le investiture]] e nel [[1095]] al Concilio di Rockingham si espresse in favore del re. Ma dopo il Concilio Laterano del [[1099]] egli si schierò totalmente dalla parte dell'arcivescovo ed un aneddoto mostra la sua semplice sincerità: quando Anselmo era sulla strada per [[Windsor (Regno Unito)|Windsor]] Osmundo s'inginocchiò dinnanzi a lui e ne ottenne il perdono. Egli aveva una grande reverenza per [[Aldelmo di Malmesbury|sant'Aldelmo]], che tre secoli prima era stato suo predecessore sulla cattedra vescovile di Sherborne (incorporata poi in quella di Salisbury). Egli officiò in occasione della traslazione delle reliquie in un reliquiario più adatto a [[Malmesbury (Wiltshire)|Malmesbury]] ed aiutò Lanfranco ad ottenerne la [[canonizzazione]].